Ora, sorpresa, ecco questa canzone dopo due hit popolarissime e molto più moderne di "Meno male che Silvio c'è": "Migliore di me" di Frenetik&Orange3 più Coez ("Oggi il sole non c'è / pensavo a te / e non è un segreto, sei migliore di me") e "Martelli" di Gazelle: "Oggi mi sparo in testa / mi sparo in testa, ah ah...".
Gli adolescenti impazziscono - come si sa - per questi due motivetti, mentre il revival dell'inno del berlusconismo fa impressione. Si tratta di una presa in giro politica verso una mitologia considerata sorpassata, vintage, inoffensiva e perciò in fondo simpatica e canticchiabile? Di una improvvisa, e sconvolgente, passione azzurra da parte della generazione Spotify? Di un tributo a un anziano signore, Nonno Silvio, che se le conoscesse si metterebbe a cantare con ritmo lento rap anche i testi di Coez insieme a Dans mon ile e agli altri gioielli di Henri Salvador e della vecchia musica francese da lui prediletti? O magari, tra gli utenti di Spotify, che sono di tutte l'età, può essere emersa una certa nostalgia per quando la politica era pop, e in certe fasi di Berlusconi lo è stata eccome. E allora al di là delle simpatie che saranno espresse domani nelle urne, può essere tornata alla mente di molti "Meno male che Silvio c'è". Chi la fischietterà entrando in cabina non è detto che però voterà per Silvio.