Il venezuelano, con i suoi 35 anni, è il dirigente più giovane nella storia del concerto di capodanno.
Nonostante la giovane età, Dudamel ha convinto il pubblico viennese che ha applaudito a lungo e con entusiasmo, anche con standing ovation, un pò meno invece la critica, che comunque ha riconosciuto la qualità dell'esibizione. Secondo alcuni critici musicali, il 2017 non entrerà nella storia, visto che il giovane e talentuoso dirigente d'orchestra avrebbe puntato in alcuni momenti troppo sugli effetti e non tanto sulla profondità, forse sentendo anche l'enorme pressione di un evento culturale di questo spessore. La stampa austriaca ha accolto con calore il ritorno di Muti. Il suo primo Neujahrskonzert fu quello del 1993, per poi impugnare la bacchetta anche nel 1997, 2000 e nel 2004. L'agenzia Apa descrive il musicista napoletano come un «vulcano sul palco, pieno di temperamento, ma anche di orgoglio». Il maestro volentieri definisce Vienna la sua «seconda patria artistica», mentre il rapporto con i Wiener Philharmoniker è una «costante» nella sua vita. Il primo gennaio del 2018 verrà scritto un altro capitolo di questa lunga storia.