Dunque, i TheRivati scelgono di raccontare l’altro Natale, quello degli eccessi e della trasgressione, un aspetto troppo spesso taciuto. Nel videoclip, che è un cartone animato, quasi una tradizione per questa band nata nel 2008, il protagonista partecipa a una cena, dove si ritrova a tavola con degli sconosciuti con cui condivide solo una cosa: il vizio della cocaina. Una situazione tutt’altro che fuori dal comune ma di cui si parla sempre poco: «Ormai la cocaina è diffusa ovunque, in tutti gli ambienti, da quelli borghesi a quelli più popolari - afferma Paolo Maccaro, frontman del gruppo -. Noi non abbiamo fatto altro che descrivere, nella canzone, una serata tipo di un consumatore, con lucidità e cinismo, come se fosse una scena infernale: “dimme l’inferno addò stà sì ccà fa cavero già”». Poi spiega: «Ne volevamo parlare, perché esiste e se ne parla troppo poco a nostro avviso. La cocaina è una sostanza molto potente e pericolosa, bisogna saperlo che una volta provata non è facile rifiutarla come diciamo nel ritornello: “ma comme faccio pe’ n’ ascì, staje sempe dinto ‘a capa mia…”».
Dissacrante e provocatoria anche la copertina scelta per il brano, disegnata dall’artista Gesus Teisseyre, che raffigura una famiglia raccolta intorno a un albero di Natale i cui membri appaiono stravolti dagli effetti della droga. Il sound della canzone, poi, è funk ma non regolare: duro e cattivo, sembra voler descrivere in musica gli effetti della sostanza.
Il brano fa parte del progetto “Non c’é un cazzo da ridere (la serie)”, un progetto audio/video iniziato a settembre 2018 e che si concluderà con l’uscita del nuovo disco “Non c’è un cazzo da ridere (l’album)” a Marzo del 2019. A breve, invece, il 22 dicembre alle ore 22, la band suonerà live allo Smav di Santa Maria a Vico (Caserta) in Via Ferdinando 1° d'Aragona, 38.