Il mondo piange George Michael
in migliaia in pellegrinaggio a Londra

Il mondo piange George Michael in migliaia in pellegrinaggio a Londra
di Enzo Gentile
Martedì 27 Dicembre 2016, 09:23 - Ultimo agg. 10:32
5 Minuti di Lettura

Il via vai di persone in lacrime davanti alla casa nel villaggio di Goring-on-Thames, nel South Oxfordshire, dove George Michael è morto il giorno di Natale è appena più discreto di quello, continuo, davanti alla casa di Londra, a Highgate. Fiori, biglietti, candele accese, memorabilia lasciate sulla porta: i fans dell’ex Wham! scomparso ad appena 53 anni conoscevano bene i suoi indirizzi, ci si avvicinavano ogni volta che il divo incappava in qualche problema: fra arresti per droga, incidenti d’auto e malattie. 

I tabloid lanciavano l’allarme e loro venivano a cercare una buona notizia, a sperare in una smentita. Si erano affollati davanti alle due abitazioni nello scorso settembre, quando erano state pubblicate quelle che potrebbero essere le sue ultime foto pubbliche, scattate in un ristorante dell’Oxfordshire dove stava pranzando con amici: era più che appesantito, qualcuno si era preoccupato per la sua salute, qualcuno aveva ripreso vecchie chiacchiere. L’avevano fatto nel 2014, quando fu ricoverato per un misterioso collasso. E un anno prima quando l’amico che guidava aveva perso il controllo della macchina e lui era finito sull’asfalto rimediando contusioni e uno stato di shock. E nel 2011, quando durante un tour, era stato ricoverato d’urgenza in Austria per una grave polmonite trascorrendo un mese in rianimazione. 

Ora stanno qui, perplessi e attoniti, la famiglia assicura che la morte è stata «serena» e che non aveva malattie, ma qui davanti, come nei siti di gossip si fa qualsiasi ipotesi. E solo l’autopsia annunciata potrà, forse, spegnere i gossip che hanno segnato l’intera carriera di una star da quasi cento milioni di dischi venduti, il suo patrimonio, scrive «The Richest.com», sarebbe superiore ai 150 milioni di dollari, cifra che ne farebbero uno dei cantanti più ricchi della Gran Bretagna. 
 

 

Ma ora è il tempo del cordoglio, di dei due album dei Wham! («Fantastici» del 1983 e «Make it big» dell’anno successivo) e del pugno di album solisti («Faith» del 1987, «Listen without prejudice vol. 1» del ‘90, «Older» del ‘96, «Songs from the last century» del ‘99, «Patience» del 2004 e il live «Symphonica» del 2014) suonati a palla da radio, tv, locali, siti on line. E «Last Christmas» già usatissima negli scorsi giorni, raro hit pop trasformato in classico delle festività (persino più di «Do they know it’s Christmas?» che lo sorpassò in hit parade nell’anno d’uscita, il 1986), torna tragicamente protagonista, richiamata inevitabilmente anche nei titoli della stampa di mezzo mondo. 
«Sono profondamente scioccato. Ho perso un amico molto caro, il più gentile, il più altruista e il più brillante artista. I miei pensieri vanno alla famiglia e a tutti i suoi fan», ha scritto Elton John su Instagram, ricordando lo storico duetto sulle note di «Don’t let the sun go down on me». «Addio amico mio! Un altro grande artista ci lascia», ha twittato Madonna su Twitter. Il sindaco di Londra, Sadiq Khan, ha pianto «un talento incredibile che ha portato gioia a milioni di noi con la sua musica». «Dio benedica George Michael», ha cinguettato Ringo Starr, indirizzando il suo pensiero di «pace e amore agli amici e ai parenti» dell’artista. 

«Spero che Buddha lo accolga tra le sue braccia», ha scritto sempre su Twitter Boy George, che prima del suo coming out lo aveva attaccato polemizzando sul «segreto di Pulcinella» della sua omosessualità. Il cantante di «Do you really want to hurt me» si è detto «devastato» dalla scomparsa: «È stato molto amato e spero che lui ne fosse consapevole. Non ho parole per esprimere la mia tristezza. Sono sconvolto. Aveva una voce assolutamente magnifica e la sua musica resterà viva testimone del suo talento. Non posso credere che sia scomparso». Così è toccato all’ex ragazzina Disney Miley Cyrus esprimere un particolare ringraziamento per il suo impegno e la sua battaglia a favore della comunità Lgbtq.

«Spero di svegliarmi domani mattina e trovare qualcuno che mi dica che è stato solo un incubo», ha detto a Radio Europe 1, la produttrice di George Michael, Jackie Lombard: «Ha ispirato molte persone, aveva una voce fenomenale, una presenza incredibile e un’eleganza particolare. È stato sempre un timido e sempre un signore».
Anche in Italia il cordoglio è stato unanime, da Laura Pausini a Jovanotti per cui «Listen without prejudice», ovvero «Ascoltate senza pregidizi», è «uno dei dischi più belli del mondo. E il titolo per me è diventato un ordine da eseguire sempre per tutta la musica. A Napoli in tanti hanno ricordato «Symphonica», il concerto dell’11 settembre 2011: Mimmo D’Alessandro provò a portare George Michael al San Carlo, ma non fu possibile e dovette accontentarsi dell’Acciaieria Sonora, arena che visse una sola stagione, anzi nemmeno intera, a Bagnoli.

© RIPRODUZIONE RISERVATA