La sfida di Luché: «La mia Napoli tra rap, stile e pizzerie»

Luche'
Luche'
di Federico Vacalebre
Giovedì 3 Gennaio 2019, 09:41 - Ultimo agg. 09:57
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Di rapper, soprattutto napoletani (è triste dirlo) che possano riempire il Palapartenope, ce ne sono davvero pochi, oltre a Luché, che il sold out per sabato sera lo ha fatto registrare già da tempo, tanto che annuncerà al più presto un bis a febbraio, in coincidenza con l'uscita della deluxe edition del suo ultimo album, «Potere».

Iniziamo da questa novità, Luca (Imprudente).
«Oltre al cd originale ci saranno diversi remix, 3-4 inediti e un libro».

Un libro?
«La mia storia, non sarà così lunga, ma comunque sono in giro dalla seconda metà degli anni Novanta».

A proposito, in scaletta il 5 ci saranno anche pezzi dell'era Co'Sang?
«No, solo brani della mia produzione da solista: tutto Potere più qualcosa di vecchio».

Come «'O primmo ammore», oltre dieci milioni di visualizzazioni all'attivo. Per rileggere «Lv & Balmain» arriverà Guè Pequeno?
«Sì, Lui è uno degli ospiti del concerto, con Enzo Avitabile e mio fratello CoCo. In apertura, invece, ci saranno le Scimmie, sia come gruppo che Vale Lambo, Lele Blade e Yung Snapp come solisti. E poi Mv Killa».

Ovvero Marcello Valerio, anche lui, come il trio, sotto l'ala protettiva della tua etichetta, la Bfm.
«A me la Roccia Music di Marracash ha dato tanto, ora provo a dare io la possibilità agli artisti in cui credo: finalmente la scena napoletana può unirsi, invece di dividersi».
 
A proposito, come sta l'hip hop newpolitano? E, come mai, fatica a sfondare a livello nazionale, nonostante il momento più che favorevole al genere?
«Creativamente sta bene, ma deve ancora fare i conti con la platea italiana, imparare a scrivere per tutti, non solo per il pubblico che lo ha visto nascere. Io ci ho messo del tempo a capire come funziona, deve essere una maturazione spontanea, non esistono regole prestabilite per far uscire le cose che hai dentro in modo da farle capire da tutti».

Torniamo al concerto. Com'è costruito?
«È bello lungo, due ore circa, con batteria, tastiera, dj, D-Ross che promette due interventi alla chitarra. I visual saranno dedicati ai quattro elementi fondamentali: l'acqua, che per me è il mare; il fuoco, che per me è la lava; la terra e l'aria».

Oltre che un rapper ormai sei un businessman: il management, l'etichetta, la ristorazione, la linea d'abbigliamento...
«Ecco quest'ultima è la scommesso, finora non avevo fatto sul serio, ora voglio lanciare alla grande le mie collezioni di streetwear, senza dimenticare di badare alle mie pizzerie».

Ne hai aperte due a Londra e uno a New York. Ne è passato di tempo a «Int' o rione».
«A volte mi guardo indietro e mi accorgo dei passi che ho fatto, altre mi sembra di star correndo da sempre, senza essermi mai fermato. Costruisco il mio futuro e mi capita anche di investire più di quello che guadagno: è un modo per sentirsi vivi».

Ci sarai nella colonna sonora di «Gomorra 4»?
«Mi hanno chiesto due-tre pezzi, stiamo ancora trattando, credo proprio di sì».

O primmo ammore, anzi o malammore, non si scorda mai.
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