Claudio Baglioni, incontro al Mattino: «Sono di nuovo in cammino: con voi»

Claudio Baglioni, incontro al Mattino: «Sono di nuovo in cammino: con voi»
di Maria Pirro
Venerdì 8 Novembre 2013, 14:16 - Ultimo agg. 9 Novembre, 17:24
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NAPOLI - Claudio Baglioni: con noi. Con Voi. Al Mattino, nella sala Siani del giornale, per dirla con una sua canzone, una delle tante parafrasi della vita vissuta sotto i riflettori, tra la gente, interpretandone umori ed emozioni.

Con i suoi fan, oggi a Napoli: chat live in diretta dalle 15 alle 15,30 assieme a Federico Vacalebre e Marco Piscitelli, che è anche l'occasione per presentare il suo nuovo album e il prossimo tour che l’anno prossimo porterà di nuovo il cantautore anche in Campania (il 4 marzo al Palamaggiò di Castelmorrone). Centinaia le domande inviate all'indirizzo della redazione internet del Mattino.

I TEMI DELL'INCONTRO

Non si può non parlare d'amore: «Nell'ultimo album c'è molto su questo argomento» dice Baglioni. Subito dopo, aggiunge: «Ne ho scritto tanto, ma non c'è una definizione su questo argomento... Uso sempre questa immagine: siamo un po' come i cani che vanno a ululare alla luna, forse senza sapere che cosa sia».

A margine una "stoccata" sugli spazi per la musica che «a Napoli non ci sono». «Se Atene piange, Sparta non ride (afferma il cantautore, riferendosi alla situazione in Italia), ma effettivamente qui è proprio dura».

Suoni che toccano le corde dell'anima: «La canzone napoletana, gli anni Sessanta contrassegnati da grandissimi cantautori». Come non ricordare, a Napoli, "Reginella" interpretata da Baglioni.

C'è spazio per una riflessione sull'arte: «È fondamentale per non vivere nella barbarie». La «redistribuzione delle risorse» deve riguardare «anche quella artistica, altrimenti il nostro lavoro sarebbe da poveretti» aggiunge Baglioni, nel citare la "gaffe" di «un ministro che disse che con l'arte non si mangiava...». Resta però il sogno: per andare «oltre una realtà che, a volte, fa veramente schifo».

Su Lampedusa: «È uno dei centri del mondo. Come cittadino e come artista, ho iniziato a occuparmi della causa senza neanche tante speranze». Ricorda Baglioni com'è cominciata: «Ancora qualche anno fa, il fenomeno dei migranti veniva chiamato emergenza dopo 25 anni». E ora? «Siamo pieni di pregiudizi, sono molto sfiduciato. Il deficit della politica è gigantesco». Anche dopo l'ultima tragedia. Di nuovo silenzio. A Lampedusa «siamo i primi a dire basta con l'immigrazione clandestina. C'è un problema della legalità e questo non è un Paese legale». Provocatorio Baglioni: «Dovremmo abituarci a dire che ci saranno sempre le guerre, la fame nel mondo?»

1964, l'esordio: «Neanche a 13 anni comincia la mia vita di cantante in una piazza di Centocelle, periferia a Roma. L'approccio non è mai cambiato. L'ho sempre fatto come mestiere, senza mai accorgermi che fosse un lavoro, come un artigiano».

Canzoni del cuore: «"Il Cammino" è il brano che mi ha preso più tempo, è una piccola suite. E, forse, "In un'altra vita" è il brano che mi ha anche commosso, come spettatore».

Sulla lunga carriera, fino all'ultimo album: «Concedere un pezzo alla volta è stato come fare uno spogliarello, come mostrare una parte alla volta, cercando sempre maggiore appeal» sorride Baglioni.

«La quartina ritrovata nella memoria», di Lorenzo il Magnifico. Recita: quant'è bella giovinezza, che si fugge tutta via, del doman non v'è certezza, chi vuol esser, lieto sia... Baglioni aggiunge: «Il futuro è una truffa... Ricominciamo a essere al centro della danza, i ballerini».

Ma perché un cantautore che viene da lontano ha intrapreso una sfida così particolare, che è «Con voi?» Dice Baglioni: «Sono di nuovo in cammino, o forse sempre in cammino. Qualche giorno fa, quando queste 12 nuove canzoni, insieme ad altre 3 tracce, sono state raccolte, le ho presentate nell'hotel dell'esordio, quello del mio primo 45 giri. Quarantaquattro anni fa». Ragiona: «Non so se è una vittoria o una sconfitta. "Con Voi" tanti anni sono passati in maniera plurale... Il modo per condividere un percorso, ma anche un nuovo progetto. Esperimento diverso, proprio perché quest'album non è nato tutto insieme».

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