Alexia: «Napoli, programmata per il caos. Canto ancora nei bagni e torno alla dance in inglese»

Alexia: «Napoli, programmata per il caos. Canto ancora nei bagni e torno alla dance in inglese»
di Francesca Cicatelli
Sabato 9 Gennaio 2016, 21:47 - Ultimo agg. 10 Gennaio, 00:26
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Canta ancora nei bagni, per amplificare la voce, «specie degli alberghi», la regina della dance Alexia, adrenalina incontenibile mentre si abbraccia avvolta nel golfino. Nell'intervista al Mattino, in occasione del concerto all'Arenile di Bagnoli, rivela in anteprima un clamoroso «ritorno alla dance in inglese: ho raccolto le idee e, grazie all'indipendenza musicale conquistata in questi anni, vi stupirò con un nuovo progetto internazionale».

La cantautrice, prima italiana al top delle classifiche musicali britanniche, apprezza però anche il trend del panorama musicale partenopeo, da Clementino a Rocco Hunt, "sanguigno, profondo, intelligente e anche simpatico". Napoli è una città che d'altronde Alexia ama incondizionatamente: "Non cambia mai, c'è questo caos naturale che ne è parte. Se non fosse così, diresti: ma cosa è successo? Mi piacete incasinati. Adoro lo spirito dei napoletani, programmati per avere gli attributi per andare avanti, soprattutto le donne di cui ho grande stima". Mille vite in un corpo solo tra gli inevitabili alti e bassi anche se smentisce di aver sofferto di depressione: "Mai avuta, solo pene d'amore, ero giù per un fidanzato-zavorra che mi ha fatto soffrire". Due volte madre, mette in guardia le donne: "In una società che corre non abbiamo più la possibilità di raccontare le emozioni come una volta e questo crea problemi a tutti. Suggerisco alle donne e non solo di gridare aiuto quando ne hanno bisogno. Questo è sinonimo di forza, coraggio e intelligenza. Le donne non sono nate per essere solo mamme". E rivela il suo segreto di bellezza, merito di genitori con ottimi geni e di uno stile di vita sano: "Mai fumato o ceduto all'alcol, anche perché non mi piace", l'unico vizio irrinunciabile "è il caffè". Invita infine a leggere più libri e quotidiani, soprattutto cartacei. "Nulla contro i quotidiani digitali ma la velocità a volte incide sulla qualità".