Addio a Lando Fiorini: il "re" della canzone romana

Addio a Lando Fiorini: il "re" della canzone romana
Sabato 9 Dicembre 2017, 19:11 - Ultimo agg. 10 Dicembre, 17:22
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Lando Fiorini è morto. La 'Voce di Roma' è deceduto nella Capitale. In oltre 50 anni di carriera ha rappresentato, attraverso le sue canzoni, la romanità più squisita, colta, disincantata, ma anche affabile, generosa. Le canzoni di Lando Fiorini sono un inno alla città, una testimonianza d'amore. Stornellata romana, Pè lungo Tevere, 'Barcarolo romano, Ciumachella de Trastevere, Semo gente de borgata, Na preghiera pè Roma sparita, Nun je dà retta Roma, Chitarra romana, Roma in saccoccia.... 
 
 

Romano verace, nato nel quartiere di Trastevere nel 1938, famiglia più che numerosa, Lando Fiorini, all'anagrafe Leopoldo, raccontava senza remore di una infanzia difficile vissuta nell'Italia povera del secondo dopo guerra. 



Poco più che ragazzino era stato affidato dai genitori ad una famiglia di Modena, con la quale ha vissuto per qualche anno. Tornato a Roma, prestissimo orfano di madre, che morì quando lui aveva solo 14 anni, fece tanti diversi lavori. 



La passione e il talento per il canto li scoprì quando lavorava ai Mercati Generali, alla fine degli anni Cinquanta. All'inizio degli anni Sessanta l'esordio fortunato al Cantagiro, nel 1962 si apre per lui il palcoscenico del Sistina, tempio del musical, dove gli affidano il ruolo del Serenante nella prima edizione del Rugantino di Garinei e Giovannini, che rimarrà sempre un suo cavallo di battaglia. 



Da lì il successo, fatto di tanta radio e tanta tv con spettacoli e anche sigle per programmi (indimenticabile Cento Campane sigla dello sceneggiato Il segno del comando). Gli anni Settanta e Ottanta sono particolarmente felici per la sua carriera, che lo vede partecipare anche a Canzonissima e a Un disco per l'estate, recitando anche come 'attor giovanè in uno spettacolo di Erminio Macario.

Tifosissimo della Roma, è rimasto sempre un interprete appassionato della canzone romana, che ha sostenuto anche con il suo locale, il Puff, aperto nella capitale nel 1968 nella storica via dei salumi, sempre a Trastevere, dove ha lanciato anche tanti importanti colleghi, da Enrico Montesano a Lino Banfi, Leo Gullotta, D'Angelo, Mattioli.
Sposato dal 1964 con Anna Ghezzi, lascia due figli, Francesco (che da tempo ha preso le redini del Puff) e Carola.
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