Twin Peaks, anteprima a Cannes
nell'anno che celebra le serie tv

Un momento del terzo ciclo di "Twin Peaks"
Un momento del terzo ciclo di "Twin Peaks"
di Gloria Satta
Domenica 23 Aprile 2017, 11:54 - Ultimo agg. 12:13
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Cannes 2017, scommessa doppia. Vuoi vedere che la nuova stagione di Twin Peaks, spasmodicamente attesa in tutto il mondo da un quarto di secolo, finirà per oscurare i film del concorso? Ancora: e se uno dei quattro titoli prodotti o distribuiti dalle piattaforme Netflix e Amazon arrivasse a vincere la Palma d'oro, con buona pace delle polemiche scoppiate in Francia?
Il Festival, che dal 17 al 28 maggio festeggerà colennemente la 70ma edizione, è da sempre un laboratorio, una vetrina delle novità che investono il cinema e, di conseguenza, il costume. E quest'anno punta più che mai sulle serie tv che, sia pure già sdoganate dalle altre rassegne internazionali (Venezia, Berlino), sulla Croisette avranno la consacrazione definitiva.
Alla luce della qualità del racconto e dei grandi nomi che si gettano sempre più numerosi ed ensiasti sulla tv (uno per tutti, il premio Oscar Sorrentino), cadono gli steccati tra cinema e lunga serialità. Tanto che proprio Cannes, nel 2018, ospiterà il primo festival mondiale dedicato alle serie: budget 4 milioni, 10 opere in gara, 5 giurati illustri. Mentre la presenza di Netflix e Amazon al Festival è il riconoscimento dei nuovi player che investono sempre più soldi nell'industria.
Intanto, cresce la febbre per Twin Peaks, il sequel firmato David Lynch che torna dopo 26 anni con la stessa carica di suspence, atmosfere horror, risvolti fantastici: a Cannes, fuori concorso, si vedranno le prime due puntate della terza stagione (in onda negli Usa il 21 maggio e, in contemporanea in piena notte, in Italia su Sky Atlantic). Massimo è il mistero: si sa solo che i nuovi episodi saranno 18 e partiranno dalla morte di Laura Palmer.
Alla base c'è il libro di Mark Frost The Secret History of Twin Peaks e tutto inizia quando il detective Dale Cooper (Kyle MacLachlan) trova una misteriosa scatola contenente un dossier, utile a risalire all'assassinio della ragazza. Tornano anche gli attori delle prime due stagioni: con MacLachlan ritroveremo Sheryl Lee, David Duchovny, Sherilyn Fenn cui si aggiungeranno le new entry Monica Bellucci (la madrina del Festival), Amanda Seyfried, Jennifer Jason-Leigh, Naomi Watts.
C'è attesa sulla Croisette anche per la seconda stagione di Top of the Lake, la serie diretta da Jane Campion (l'unica donna, per inciso, ad aver vinto la Palma d'oro a Cannes con Lezioni di piano, nel 1993). S'intitola China Girl, passerà fuori concorso ed è ambientata in Australia, dove la detective Robin Griffith (interpretata da Elisabeth Moss) è sbarcata per rifarsi una vita. Ma sarà costretta a tornare all'antico lavoro quando il cadavere di una giovane donna asiatica viene trovato sulla spiaggia di Bondi Beach, a Sydney. Pezzo forte della nuova stagione è Nicole Kidman: irriconoscibile con i capelli grigi e lo sguardo spiritato, la diva ha il ruolo di una specie di guru che guida la protagonista.
In concorso si fronteggiano invece Netflix e Amazon. Netflix (che a Venezia aveva presentato Beast of no Nation di Fukunaga) ha ora finanziato Okja, parabola animalista e visionaria del regista sudcoreano Bong Joon-ho, e The Meyorowitz Stories, storia di un gruppo di fratelli che si prendono cura dell'anziano padre, diretta da Noah Baumbach e interpretata da Dustin Hoffman, Adam Sadler, Emma Thompson. Amazon ha messo dei soldi in Wondestruck di Todd Haynes, ispirato a un romanzo di Selznick, con una splendida Julianne Moore, e distribuirà You were never really there di Lynne Ramsay, con Joaquim Phoenix veterano di guerra impegnato contro il traffico sessuale.
Le polemiche in Francia sono state feroci. Si prospetta una lunga battaglia legale da parte degli esercenti che temono la diffusione dei film sulle due piattaforme in tempi troppo precoci: la legge prevede infatti un intervallo di 36 mesi tra l'uscita in sala e la trasmissione tv. Ma i due Oscar (per la sceneggiatura e per il protagonista Casey Affleck) vinti quest'anno da Manchester by the Sea, un film prodotto da Amazon, dimostrano che il mondo cambia. Di conseguenza anche il cinema. «E Cannes», dice il direttore artistico del Festival, Thierry Frémaux, «non può non tenerne conto».

 
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