David di Donatello, Steven Spielberg: «La privacy bastione sacro della libertà»

David di Donatello, Steven Spielberg: «La privacy bastione sacro della libertà»
Mercoledì 21 Marzo 2018, 16:21 - Ultimo agg. 16:38
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«Tutti desiderano la privacy, ultimo bastione sacro della libertà» dice Steven Spielberg oggi a Roma parlando del suo ultimo film 'Ready Player Onè in sala il 28 marzo in 500 copie distribuite dalla Warner Bros. E ancora il padre di E.T.:«questo film è intrattenimento, ma anche una favola di ammonimento per quello che potrebbe accadere a breve». Il fatto è che il film, basato sull'omonimo bestseller di Ernest Cline con citazioni di cinema e videogiochi, mentre racconta il futuro fa una fotografia del presente già viziato dalla compulsiva dipendenza da cellulari, social e web. Una favola, spiega ancora Spielberg - che del caso Facebook sa poco («l'ho letto stamani sui giornali italiani, ma non conosco molto l'italiano») - che «potrebbe essere in questo senso politicizzata. C'è ormai una grande fuga da certi problemi che vanno invece affrontati. Ho sette sette figli e quatto nipoti che ho visto crescere con gli Smartphone e che quando si incontrano, invece di guardarsi in faccia, si contattano con i messaggi. In questo Cline è stato preveggente».

Siamo nel 2045 e gli uomini, ormai per la maggior parte impoveriti da quello che è accaduto, hanno perso quasi tutto.
Molti vivono in baracche e hanno una sola consolazione: il mondo parallelo e virtuale di Oasis in cui si può essere quello che si vuole. Artefice di questa realtà digitale, l'eccentrico stagionato 'nerd' James Halliday (Mark Rylance), uno Steve Jobs dei videogiochi. Alla sua morte per sua volontà l'immensa fortuna della sua industria andrà in dote a colui che per primo troverà un Easter Egg (ovvero un contenuto nascosto) nel software di Oasis. Ma uno sconosciuto giovane 'antieroe', Wade Watts (Tye Sheridan) sembra aver trovato la chiave per fare sua la ricchissima azienda di hardware che qualcuno invece vorrebbe contaminare con la pubblicità.
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