Le avrebbe provate proprio tutte Harvey Weinstein per mettere a tacere lo scandalo sessuale che l’ha travolto. Dopo aver addirittura ingaggiato degli ex agenti del Mossad, il servizio segreto israeliano, in modo da rintracciare le donne molestate e far pressione su di loro affinché ritirassero le accuse contro di lui, lo scorso ottobre, quando la bufera stava per imperversare, per ottenere una bella sommetta e comprare il silenzio delle sue vittime, il fondatore della Miramax avrebbe bussato infatti anche alla porta di Netflix.
A sostenerlo è Page Six, che cita una fonte anonima secondo cui l’ex potente produttore avrebbe cercato di racimolare venticinque milioni di dollari provando a vendere all’azienda californiana i diritti di alcuni suoi film.
«Ovviamente - ha spiegato l’insider - Harvey non andò da loro chiedendo dei soldi. Gli parlò di un affare e della possibile cessione di una parte delle pellicole del suo catalogo. I vertici della compagnia, però, saggiamente rifiutarono».
Rilanciata dal Dailymail e da tantissimi media internazionali, l’indiscrezione è stata ignorata da Netflix, che ha scelto di non commentare, e smentita dai portavoce di Weinstein, che l’hanno definita «falsa» e «priva di senso».
Molestie, Weinstein avrebbe cercato di ottenere 25 milioni di dollari da Netflix: «Gli servivano per comprare il silenzio delle sue accusatrici»
di Giacomo Perra
Martedì 19 Dicembre 2017, 17:25
- Ultimo agg.
20 Dicembre, 10:51
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