Una lesbo Batwoman guida la carica delle supereroine

Una lesbo Batwoman guida la carica delle supereroine
di Oscar Cosulich
Lunedì 27 Agosto 2018, 11:00
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Captain Marvel, Wonder Woman, Supergirl & Batwoman: dal 2019 in poi, sugli schermi cinematografici di tutto il mondo e nelle serie tv, calerà un'ondata di supereroine destinate a soppiantare l'universo cine-fumettistico, tradizionalmente appannaggio di maschi dai muscoli ipertrofici. La nascita del fenomeno si può far risalire a cinque anni fa: nel 2013 «Frozen» ha incassato nel mondo più di un miliardo e 276 milioni di dollari e nei manager degli Studios hollywoodiani è sorta la speranza di aver individuato un nuovo filone di blockbuster. Quel cartoon era un inno alla «sorellanza», distruggeva il mito del principe azzurro e mostrava due principesse lontane anni luce dallo stereotipo consolidato fin dal 1937 da Biancaneve. La speranza è diventata certezza nel 2017, quando «Wonder Woman» ha risollevato gli incassi del DC Extended Universe con più di 821 milioni di dollari e stracciando al botteghino Superman e Batman. A dire come i tempi stavano cambiando anche per i supereroi è arrivato anche il primo supereroe nero, «Black Panther», con più di un miliardo e 346 milioni di dollari incassati.

La speranza di conquistare il pubblico femminile ha portato anche a curiose riletture di film del passato, riscritti con protagoniste donne nei ruoli che in origine erano maschili (è successo a «Ghostbusters» e «Ocean's 11»), fino alla minaccia inversa del ventilato remake di «Splash Una sirena a Manhattan», stavolta con Channing Tatum nelle pinne di «sirenetto», al posto della leggendaria Daryl Hannah. Intanto «Gli Incredibili 2» con protagonista Elastigirl mentre Mr. Incredible rimane a casa ad accudire i super-figli è diventato il maggior incasso di tutti i tempi di un cartoon Pixar, con più di un miliardo e 88 milioni di dollari. E the Wasp/Evangeline Lilly ha conquistato il nome nel titolo del film (è la prima supereroina Marvel a farlo) a fianco di Ant-Man/Paul Rudd.
 
Insomma, l'invasione delle superoine è alle porte: in attesa di «Wonder Woman 1984» (sequel del film del 2017, in uscita il 31 ottobre 2019), dove Patty Jenkins torna a dirigere la scultorea Gal Gadot, lanciandola questa volta nel pieno della Guerra Fredda degli anni Ottanta, si attendono le avventure di Supergirl (cugina di Superman proveniente anche lei da Kryptone) e Batwoman (la interpreterà Ruby Rose, la star di «Orange is the new black»), la prima superoina lesbica, mentre la Disney starebbe per donare una fidanzata ad Elsa nell'atteso «Frozen 2» di Chris Buck e Jennifer Lee, in uscita il 12 dicembre 2019. Batwoman apparirà prima nel crossover del cosiddetto «Arrowverse», fra Arrow, The Flash, Supergirl e DC's Legends of Tomorrow e poi in una serie a lei dedicata.

La prima a scendere in campo sarà però la Captain Marvel interpretata da Brie Larson (premio Oscar come miglior attrice per «Room»), impegnata a salvare il nostro pianeta, coinvolto in una guerra intergalattica tra due specie aliene, nel kolossal «Captain Marvel», diretto da Anna Boden e Ryan Fleck, in uscita il 6 marzo 2019.
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