«La verginità? Si vende all'asta, basta un clic»

«La verginità? Si vende all'asta, basta un clic»
di Diego Del Pozzo
Domenica 22 Aprile 2018, 19:32 - Ultimo agg. 19:39
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L'influenza delle nuove tecnologie digitali e del web sulle vite degli esseri umani, la mercificazione dei corpi, la crisi economica che porta alla disperazione, il sesso virtuale, il voyeurismo 2.0: sono tanti e di grande attualità i temi affrontati da «Youtopia», il nuovo film del regista abruzzese Berardo Carboni, presentato ieri agli Incontri internazionali del cinema di Sorrento, con le protagoniste Matilda De Angelis e Donatella Finocchiaro.

In uscita il 25 aprile, il film racconta le difficoltà quotidiane di una mamma quarantaquattrenne con figlia diciottenne a carico (Finocchiaro e De Angelis), rimasta senza lavoro e impossibilitata a pagare il mutuo della loro casa. Cresciuta con i modelli patinati provenienti dalla tv, all'improvviso la donna si trova calata in una realtà disperata e senza vie d'uscita. Da parte sua, la figlia, costantemente immersa in un mondo virtuale salvifico chiamato Landing, decide di iniziare a guadagnare i soldi necessari spogliandosi a pagamento di fronte a una webcam. Ma il rischio di vedersi sottrarre la casa per colpa dei debiti, convince la ragazza, col consenso sofferto della madre, a indire un'asta online per vendere la propria verginità. Così, le loro vite s'incroceranno con quella di un farmacista sessantenne dalla doppia vita (Alessandro Haber).

Per Carboni, «Youtopia» mostra «da un lato la realtà così com'è, cioè cinica, spietata, asfissiante; dall'altro, invece, racconta come oggi sia possibile e indispensabile cercare nuovi scenari, nuovi desideri, nuove visioni. L'idea del film nasce da uno studio da me iniziato nel 2010 con Volavola, film sperimentale che ho girato con la tecnica del machinima, all'interno di un set virtuale. Ora ho voluto portare a compimento questo percorso. Per me, è un film necessario, purtroppo aderente alla realtà, poiché oggi la società vive un collasso sistemico, con famiglia e scuola che dovrebbero fornire una vera educazione al web e col cinema che deve iniziare a parlare di questi temi».

Cuore pulsante del film che usa scene animate che fanno pensare a un videogame è il personaggio interpretato da Matilda De Angelis, attrice classe 1995 lanciata da «Veloce come il vento» di Matteo Rovere: «La mia è stata l'ultima generazione», racconta lei, «che ha potuto avere una prima adolescenza senza Facebook e i social network. Oggi, invece, si cresce con un'idea di intimità molto confusa, che porta a considerare assolutamente normale fare o farsi una foto e condividerla immediatamente, senza rendersi conto che nel mondo dei social esiste un confine sottile tra bene e male, decisamente più sfumato rispetto alla realtà. Perciò, credo che servirebbe una riforma culturale in grado di rendere più consapevoli nell'uso di questi strumenti, non un blocco del processo tecnologico, bensì una sorta di educazione al web, che deve arrivare dalla famiglia e dalla scuola».

La rete, dunque, non va demonizzata, ma spiegata: i social, riflette la De Angelis, «sono uno strumento democratico ma anarchico, che un po' mi spaventa. Io provo a farne un uso accorto, consapevole delle storie di adolescenti vittime di cyberbullismo, persino dei suicidi che provocano. Tengo molto alla mia intimità e quando i cosiddetti leoni da tastiera mi scrivono qualcosa di scorretto non esito a rispondere per le rime».

Anche la Finocchiaro è sensibile al tema del controverso rapporto tra reale e virtuale: «Abbiamo portato avanti tutti», sottolinea l'attrice siciliana, «un lavoro forte e profondo, in una sorta di vero e proprio laboratorio, che ci ha consentito di entrare in profondità nei rispettivi ruoli. Il mio è quello di una donna frustrata e dipendente: una classica vittima del mondo attuale in crisi economica e valoriale, un genitore che non rappresenta certo un esempio positivo e, di conseguenza, vive sulla propria pelle una serie di sensi di colpa nei confronti della figlia».

Intanto, oggi gli Incontri del cinema di Sorrento propongono alle 19.30 al cinema Tasso l'anteprima nazionale di «Arrivano i prof», alla presenza del regista Ivan Silvestrini e dei protagonisti Claudio Bisio, Rocco Hunt, Maurizio Nichetti, Irene Vetere, Francesco Procopio, Pietro Ragusa, Christian Ginepro, Alessio Sakara e Shalana Santana.
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