Chiara e Luca condividono la sindrome di Tourette, si incontrano nella sala d’attesa del centro di terapia presso cui sono entrambi in cura e da quel momento non si perdono di vista. “Fucking boom e mani a terra” è l’ultimo cortometraggio del napoletano Paolo Cipolletta, prodotto da Diego D’Ambrosio e Raffaele Iardino per Equaform e Uncoso Factory, con i giovani Lorenzo Sarcinelli e Lucienne Perreca.
Chiara ha 17 anni, cerca di dominare i tic e le frasi oscene che arrivano all’improvviso, pronunciate rigorosamente in lingua inglese.
«Una riflessione importante ed urgente sul tema del disagio mentale e la discriminazione sociale», spiega il regista ("La gatta mammona", "Uocchie c’arraggiunate" e "Fino ad essere felici").
Il corto è ambientato nei Campi Flegrei, tra Monte Di Procida e Bacoli, perché posti incontaminati in cui poter restituire l’idea di una città sospesa in cui elementi architettonici e paesaggistici si intersecano perfettamente nella diegesi di un racconto a tratti magico, a tratti realistico come quello dei due protagonisti.
A guidare la produzione napoletana tra le terre flegree Ciro Schiano, location manager e presidente del "Nuovo Cinema Flegreo", nativo di Monte di Procida, che aveva già condotto la produzione di “Chi ha incastrato Jerry Calà?”, diretto e interpretato da Calà, alla scoperta del territorio.