«Donna di rispetto», l'ultimo film di Enzo Acri al cinema dall'8 marzo

«Donna di rispetto», l'ultimo film di Enzo Acri al cinema dall'8 marzo
di Cristina Cennamo
Mercoledì 7 Marzo 2018, 13:41
2 Minuti di Lettura
Dall'8 marzo, nelle sale cinematografiche campane, approda il film «Donna di rispetto» del regista Enzo Acri: un omaggio  dedicato alle donne, che arriva nelle sale proprio nel giorno in cui ricorre la Festa delle Donne.  

Tratto dall'omonimo romanzo del regista-scrittore napoletano che con questa pellicola ha scelto di ritornare al neorealismo italiano degli anni ‘50, il film è ambientato in un’Italia rurale del dopoguerra, dove si viveva di agricoltura ed i latifondisti terrieri sfruttavano i propri coloni. 

«Ho scelto di girare un film sulla donna, perché sono cresciuto in una famiglia di donne forti, che mi hanno trasmesso sani principi e forti valori - sottolinea il regista Enzo Acri - Le donne hanno sempre avuto un ruolo fondamentale nelle famiglie e che oggi, si è arricchito, diversificato e continua con  l’impegno nella vita e nel lavoro».  

La trama è tutta incentrata sulla storia di Maria Cacciapuoti, madre e moglie, per vendicare il marito e la figlia, si ritroverà a fare una vita di carcere, lasciando gli altri due figli piccoli in custodia alla vicina di casa. Carmela crescerà i due piccoli che le sono stati affidati, con l’amore di una mamma, avendo così un riscatto sociale di quel gruppetto di famiglie bistrattate dal nobile nonché proprietario terriero del paese. 

Un film girato tra i Monti Alburni, in uno scenario di puro neorealismo dove anche le location donano emozioni allo spettatore. Oltre alla suggestiva Grotta di San Michele Arcangelo (patrimonio dell’Unesco),  messa a disposizione per le riprese,  sono tanti i paesaggi del Cilento, che impreziosiscono la scenografia e la cornice in cui si sviluppa la storia. 

Conosciuto dal pubblico come pioniere del cinema digitale, indipendente e precursore del reality movie, Acri ha scelto quindi di ritornare al neorealismo, lo stile dei padri del cinema italiano anni 50, dove storie semplici di vita quotidiana regalavano al pubblico emozioni, senza tanti effetti speciali, il cinema puro made in Italy dopo essere stato già apprezzato per il film «Nisida storie maledette di ragazzi a rischio» e per «Migranti 1950», quest’ultimo presentato in anteprima al Senato prima della partenza per gli USA. 

Il film sarà presentato anche a Toronto (Canada) e, successivamente, in tour per gli Stati Uniti con partenza da New York. Successivamente verranno toccate le maggiori città americane, un omaggio agli italiani di oltreoceano voluto dal regista.
© RIPRODUZIONE RISERVATA