Steven Spielberg torna in Italia:
girerà un film tra Roma, Viterbo e Tuscania

Steven Spielberg torna in Italia: girerà un film tra Roma, Viterbo e Tuscania
di Massimo Chiaravalli
Sabato 3 Dicembre 2016, 11:04 - Ultimo agg. 12:29
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Arriva Steven Spielberg. Stavolta sarà dunque un vero e proprio mostro sacro del cinema, il papà di Et l’extraterrestre, a girare parte del suo nuovo film da queste parti. Lo farà a Viterbo e Tuscania, oltre che a Roma. I contatti sono ormai ufficiali, vanno solo definiti i luoghi che faranno da sfondo a “Il rapimento di Edgardo Mortara”.

Il primo ciak è in programma a febbraio. Il regista sarà anche nella Capitale, ma ha deciso che la Tuscia avrà una parte importante nella nuova storia che ha deciso di raccontare. Ovvero quella del piccolo Edgardo Levi Mortara, un bambino bolognese di origine ebraica, fatto battezzare dalla domestica all’insaputa dei genitori e quindi allontanato dalla propria famiglia. Fui portato via da casa il 23 giugno del 1858. Nello Stato Pontificio infatti, all’epoca in cui sono realmente accaduti i fatti, la legge prevedeva che tutti i battezzati ricevessero un’educazione cattolica. Il Papa era Pio IX, la vicenda ha come sfondo il Risorgimento e le complesse relazioni tra Vaticano e mondo ebraico.

“The kidnapping of Edgardo Mortara” – questo il titolo provvisorio del film – è firmato dalla Dreamworks per la Amblin Entertainment. Sembra che Viterbo e Tuscania siano state scelte proprio in virtù dell’ambientazione. Entrambe sono ricche di chiese storiche, antiche e importanti, la prima è pure città dei Papi. Ci sono già stati dei contatti ufficiali, anche se al momento molto del progetto di Spielberg – premio Oscar con “Salvate il soldato Ryan” e “Schindler’s list” – resta ancora top secret.

La Tuscia diventa così ancora una volta meta preferita di grandi produzioni. L’ultima nel capoluogo era stata la serie andata in onda su Sky, “The young Pope” di Paolo Sorrentino. L’attore principale, Jude Law, il pomeriggio del 3 settembre 2015 era in giro per Viterbo mentre la città era in festa per il Trasporto della Macchina di Santa Rosa. Ma la tradizione è lunghissima, a partire dall’Otello di Orson Welles, girato ancora tra il capoluogo e Tuscania. E poi “L’armata Brancaleone” di Mario Monicelli, “Il vigile” con Alberto Sordi, ancora Totò e Pasolini con “Uccellacci e uccellini”, fino ad Arnold Schwarzenegger con “Yado” alla Faggeta.
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