L'uscita di “Siamo italiani” inaugurò il filone del documentario impegnato in Svizzera.
Pieno di sensibilità per la forte comunità di italiani (circa 500mila) che vivevano in Svizzera, il documentario raccontava la storia della loro discriminazione. Considerati un problema, gli italiani erano visti in modo stereotipato e considerati indistintamente noiosi, sporchi e pericolosi non-cittadini, trattati malamente tanto dall'opinione pubblica quanto dai funzionari dell'immigrazione. Il film venne bloccato dopo essere stato proiettato per la prima volta sugli schermi svizzeri.