San Valentino nel Museo Itinerante, nel Cilento arriva la Goletta Oloferne

San Valentino nel Museo Itinerante, nel Cilento arriva la Goletta Oloferne
di Carmela Santi
Giovedì 8 Febbraio 2018, 10:53
3 Minuti di Lettura
Il mare e la marineria sono un patrimonio culturale da far conoscere e valorizzare. Con questo obiettivo, nell’Anno Europeo del Patrimonio Culturale, è partito il 9 gennaio 2018 da Cesenatico il Museo Navigante, iniziativa promossa dall’Associazione Musei Marittimi del Mediterraneo (AMMM), Mu.MA-Galata di Genova, Museo della Marineria di Cesenatico e dall’associazione La Nave di Carta della Spezia. Il Museo Navigante, ospitato a bordo della goletta Oloferne, imbarcazione d’epoca costruita nel 1944 a Messina, naviga lungo la penisola e sbarcherà a Marina di Camerota il 14 febbraio 2018. Nel giorno di San Valentino l’amore arriverà dal mare. L’iniziativa, fortemente voluta dall’Assessora alla Cultura e all’Area Marina Protetta, Teresa Esposito, e dall’Amministrazione Comunale di Camerota, alla quale hanno aderito 70 musei del mare e della marineria d’Italia, ha il patrocinio del Ministero dei Beni Culturali e l’adesione della Marina Militare e della Guardia Costiera.

Il programma (che in caso di condizioni meteo marine avverse potrebbe subire variazioni) prevede l’arrivo della Goletta Oloferne il 14 febbraio. La barca attraccherà al porto di Marina di Camerota. Il giorno successivo, 15 febbraio, è previsto, alle ore 18, un aperitivo in barca in compagnia del maestro d’ascia Aurelio Martuscelli. Il 16 febbraio, invece, iniziano le visite guidate riservate a tutti, turisti e cittadini. Il giorno successivo toccherà ai ragazzi dai 6 ai 12 anni visitare la goletta e partecipare ai laboratori didattici su nodi, nomenclatura nautica e biologia marina. Con l’arrivo dell’imbarcazione verranno installati dei pannelli illustrativi all’interno dell’ufficio dell’Area Marina Protetta, sotto al porticato del porto turistico di Camerota.

«L’iniziativa del Museo Navigante è nello spirito, e in un certo senso anticipa, la riforma del sistema museale, che ha uno dei suoi punti di forza nella costruzione di reti tra musei e tra i musei e il territorio» dice Manuele Roberto Guido, direttore gestione e valorizzazione dei musei e dei luoghi della cultura del Ministero dei Beni Culturali. 

Il viaggio del Museo Navigante si concluderà a fine marzo 2018 a Sète, in Francia, al Festival del Mare, Escale à Sète, il più importante evento di tradizioni marinare del Mediterraneo dove la goletta Oloferne sarà ospite in rappresentanza dei musei italiani.

Tre mesi di viaggio, 1800 miglia nautiche, 25 tappe e un calendario fitto di iniziative in ogni città: dai laboratori didattici per i più piccoli, agli incontri e conferenze per gli adulti. Tutto con un unico obiettivo: far conoscere l’importanza del mare nella storia collettiva passata e futura dell’Italia e dell’Europa.

«La storia marittima italiana è un capitolo importantissimo della storia del Mediterraneo e se vogliamo affrontare le sfide di oggi, dall’immigrazione alle autostrade del mare, dalla pesca sostenibile alle nuove forme di turismo, dobbiamo ripartire dalla conoscenza delle nostre radici» spiega Maria Paola Profumo presidente dell’AMMM e portavoce del Museo Navigante. «Queste radici sono conservate nei musei del mare, veri e propri anelli di congiunzione tra diversi mondi culturali: da quello marittimo a quello terrestre, da quello delle imbarcazioni a quello delle comunità del territorio. Si può fare di più e meglio per far conoscere questi “porti culturali”. La realtà dei musei del mare e della marineria in Italia è molto articolata e ricca di collezioni, ma serve un progetto nazionale che li metta in rete, li faccia dialogare tra loro e con quelli di altri Paesi, ne amplifichi e valorizzi le potenzialità» conclude la Profumo.

Nel 2017 sono stati circa 650 mila i visitatori che hanno varcato le porte dei 70 musei della rete Museo Navigante che ha iniziato anche un primo censimento del settore; tre le tipologie rilevate: musei storico-navali, etnografici e di biologia marina. A queste si aggiungono: le sezioni dei musei archeologici nazionali che conservano importanti reperti di storia marinara dell’antichità, e i piccoli presidi di cultura marinara sorti attorno a collezioni private aperte al pubblico. Il Museo Navigante ha aderito alla Carta del Mare 2017.
© RIPRODUZIONE RISERVATA