La dimora viene descritta come una sorta di paradiso celato all'esterno da un muro di cinta. Si narra, riferisce Lionard nella presentazione, che Ponti avesse il vezzo di ricevere i suoi ospiti facendoli entrare dalla più modesta delle tre porte che danno accesso alla tenuta, al di là della quale gli mostrava una stanza con le pareti e la volta di enormi blocchi di tufo e il pavimento in mosaico romano con una testa di Medusa, ancora esistenti. La proprietà si compone di una villa padronale di circa 680 mq su due piani e di una dépendance indipendente di 600 mq (acquistabili anche separatamente).
La villa padronale è stata edificata nell'800 sui resti di un'antica cava di basalto servita per costruire l'Appia antica, la regina delle strade romane.
Modificata più volte negli anni '50, è stata completamente restaurata dall'attuale proprietario che l'acquistò negli anni '80 dalla prima famiglia di Ponti. Nel parco, con alberi ad alto fusto e ampi spazi verdi, si trovano anche la piscina, un'autorimessa e alcuni appartamenti di servizio indipendenti. Uno degli ingressi della villa padronale, al livello del giardino, introduce in un'altra stanza con un'antica pavimentazione a mosaico di epoca romana e la volta in calcestruzzo, sullo stesso livello di quella con il pavimento con la Medusa. Al piano superiore (a cui si accede anche con un ascensore) cinque camere da letto e relativi bagni, una biblioteca e un romantico giardino d'inverno.