Alla scoperta del Giappone con Massimiliano Neri: un viaggio lungo due settimane

Alla scoperta del Giappone con Massimiliano Neri: un viaggio lungo due settimane
Giovedì 25 Ottobre 2018, 21:00
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Appassionato del Giappone, della sua storia e della sua cultura, con una laurea conseguita a Parigi e un master di due anni in Giappone, Massimiliano Neri, 16 anni fa, portava Napoli a contatto con il Sol Levante, attraverso il modo più veloce di veicolare un messaggio: il cibo. Nasce Kukai, nel cuore dei quartieri antichi, che con 16 anni di storia, è il primo sushi restaurant del Centro Sud Italia. Kukai diventa punto di riferimento di cittadini, turisti, registi, attori, artisti. E poi duplica sull’isola azzurra.

Una storia imprenditoriale di successo a cui si aggiunge un pezzo importante. Massimiliano Neri diventa ancora una volta pioniere di uno stile: IKI, un concetto estetico che rivive nei piatti e negli spazi di un nuovo luogo in via Nardones. Al suo fianco, l’architetto e designer Francesca Faraone, con cui Massimiliano duplica Iki a Capri, nel prestigioso Palazzo Vanalesti, in piazzetta Cerio, dove diventa art gallery, sushi restaurant, terrace bar e design shop.

Ora, Massimiliano Neri si prepara al suo viaggio in Giappone. Trascorrerà la prima settimana a Tokyo e la seconda a Kyoto. E offrirà, in esclusiva ai lettore del Mattino, l’opportunità di scoprire l’IKI giapponese, un concetto estetico giapponese che può declinarsi in tutte le arti, dalla pittura alla moda, alla musica, all’architettura, e ovviamente all’arte culinaria.

«Il Giappone è un paese dove ognuno è dedicato alla creazione della bellezza in un modo e con un’intensità sconosciuti al resto del mondo – racconta Massimiliano – Questo aspetto della cultura giapponese mi ha affascinato dal primo momento. Non a caso, ho sempre cercato di accompagnare l’estetica dei piatti a quella dell’ambiente in cui vengono consumati».

«Quando si entra nel settore della ristorazione giapponese credo sia fondamentale sapere e capire in che mondo ci si sta addentrando – continua Neri –. La cultura giapponese in generale, e quella culinaria in particolare, è per diversi aspetti e a più livelli la più sofisticata, perché non riguarda mai unicamente solo il cibo: l’approccio è sempre anche filosofico ed estetico. IKI è un concetto estetico giapponese che può declinarsi in tutte le arti, dalla pittura alla moda, alla musica, all’architettura, e ovviamente all’arte culinaria. Anche i tratti di una personalità possono essere IKI, un termine che non può tradursi in nessun’altra lingua con un’unica parola ma che racchiude in sé contemporaneamente il significato di eleganza, raffinatezza e seduzione, semplicità, naturalezza, sobrietà ed educazione».
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