«Grazie a Casa Surace
sono diventata la nonna di tutti»

«Grazie a Casa Surace sono diventata la nonna di tutti»
di Alessandra Farro
Venerdì 12 Ottobre 2018, 11:00
4 Minuti di Lettura
«È sempre stata la nonna di tutti, quando ero più piccolo, al liceo, i miei compagni pretendevano che facessi almeno due cene l'anno con la nonna, una d'estate e una d'inverno: era richiesta, perché faceva ridere tutti», racconta Beppe Polito, il vero nipote di Rosetta Rinaldi, la «nonna Rosetta» di Casa Surace.

Classe '33, nata a San Giorgio a Cremano, Rosetta, da sempre casalinga, ha girato l'Italia con la famiglia: prima Genova, poi Salerno, poi Napoli e adesso Sala Consilina, il paese che è diventato il set principale dei video di Casa Surace ed è proprio con loro che ha cominciato a lavorare per la prima volta, a 81 anni.

Com'è nato il suo personaggio, nonna Rosetta?
«È successo tutto grazie a mio nipote Beppe, che lavora con Casa Surace, è iniziato per gioco: una volta serviva al cast una donna anziana che interpretasse il ruolo della nonna del gruppo e mio nipote fece il mio nome. Dovevo girare solo un video, invece sono diventata la loro nonna ufficiale».

Come l'ha presa?
«Non ho mai pensato che sarebbe diventato un impegno stabile. Ancora oggi, dopo tre anni, non mi sono abituata a tutto questo: mio nipote mi viene a prendere e mi porta a girare, mi ha portato perfino a Milano! Ma devo confessare che non mi dispiace: sono sempre circondata dai ragazzi e con loro mi sento bene, mi fanno sentite giovane».

Cosa faceva nella vita prima di diventare nonna Rosetta?
«Ai miei tempi le donne non lavoravano, ero una casalinga, non facevo niente... oddio, no, non è vero la casalinga è forse quella che lavora di più in famiglia, ma comunque facevo solo quello».
 
Aveva già avuto esperienze attoriali?
«Assolutamente no. Con Casa Surace è stata la prima volta che ho recitato. Mi piace e aiuto anche loro, non mi costa fatica e mi diverto».

Quando è sul set, al di fuori delle riprese, la trattano davvero come se fosse la nonna di tutti?
«Sì, sì sono considerata da tutti una nonna, infatti tutti mi chiamano così».

Che cosa ne pensano i suoi nipoti della sua veste attoriale?
«Guardi, lascio che sia mio nipote a rispondere che è qui vicino a me», passa il telefono a Beppe Polito, che risponde: «Quando abbiamo dovuto pensare a una nonna, io ho subito pensato alla mia, perché già si divertiva nel nostro ambiente e conosceva tutti. Onestamente non pensavo che il suo personaggio avrebbe funzionato così tanto. Io continuo a insistere con lei perché faccia queste cose, è come se vivesse una seconda gioventù. Tutti che la fermano, le fanno le foto. L'altro giorno siamo andati a un matrimonio, l'hanno fermata tutti, i bimbini si emozionano quando la vedono. Credo che per lei non possa esiste niente di più bello».

Si rispecchia nello stereotipo della nonna proposto da Casa Surace?
«Sì, soprattutto perché io faccio quello che sento di fare. Loro mi dicono qual è la scena e io la interpreto a modo mio, non mi guidano loro, recito tutto naturalmente».

Si aspettava tutto questo successo? Qual è il suo rapporto con questa notorietà?
«No, nemmeno a pensarci! Una signora stamattina mi ha fermata per strada, mi ha abbracciata e baciata come se fossimo grandi amiche, ma io non la conoscevo! Lei è la seconda giornalista che vuole parlare con me! Io se ci penso, ci rido su, perché non so come sia successa una cosa del genere».

Il suo successo è nato grazie ai social: lei li usa? Ne aveva familiarità prima di entrare a far parte del cast?
«No, li ho sempre sentiti nominare, ma non ho mai visto né fatto niente con i social. Non li conosco proprio, e neanche dopo che ho cominciato a lavorare con Casa Surace è cambiato qualcosa. Mio nipote vuole farmi un profilo Instagram per farmi condividere le mie fotografie, ma io non me la sento».

Il paese in cui vive, Sala Consilina, ormai è famoso, ne è contenta?
«E come se sono contenta! Certo che lo sono, è sempre pieno di ragazzi!».

Il rapporto con i suoi amici è cambiato da quando ha cominciato questo lavoro?
«No, no. Io sono sempre la stessa con loro e anche loro sono sempre gli stessi con me, però mi prendono in giro, neanche loro riescono a crederci. Mi dicono, ridendo: Ma è possibile che hai preso questo volo? E chi se lo aspettava?. Infatti nessuno proprio se lo aspettava».

Ora va anche in tour, ha incontrato lo chef Cracco durante la «Festa a Vico», la kermesse culinaria organizzata dallo chef stellato Gennaro Esposito?
«L'avevo sempre visto in tv, non gli avevo mai parlato prima. Mi sono venuti a prendere, siamo andati lì e me l'hanno presentato. È stato bello vederlo di persona: è un bell'uomo. Io avevo fatto la pizza, i ragazzi gli avevano chiesto di inserirla nel menù e lui voleva venderla a 50 euro. Io gli ho detto di no».

Progetti?
«Io voglio rimanere sempre qui, con Casa Surace. Ormai siamo una grande famiglia, sono tutti miei nipoti e voglio bene a tutti loro».
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