Rahma, la ragazza senza arti che vive dentro una bacinella: la famiglia non ha i soldi per le cure

Rahma, la ragazza senza arti che vive dentro una bacinella: la famiglia non ha i soldi per le cure
di Federica Macagnone
Venerdì 22 Luglio 2016, 11:48 - Ultimo agg. 15:06
3 Minuti di Lettura
«Ringrazio Dio per tutto quello che riesco a fare. Mi piacerebbe aprire un business, un negozio di alimentari: è questo che vorrei fare». Mentre svela i suoi sogni Rahma Haruna ha il volto che splende, gli occhi luminosi e felici di una 19enne che guarda al futuro. E riesce a farlo nonostante viva in una condizione terribile: è praticamente senza arti e con dolori costanti da quando aveva sei mesi e la sua crescita si bloccò inspiegabilmente, senza che i medici riuscissero a trovare una motivazione né, quindi, una cura per lei. Un'esistenza confinata nella sua casa di Kano, in Nigeria, dove i genitori la accudiscono con amore, cercando di darle tutto quello che possono e senza farla sentire un peso, portandola a spasso infilata in una bacinella di plastica, non potendosi finora permettere altro. Poi, recentemente, in un supermercato, uno sconosciuto l'ha incontrata, si è commosso e le ha regalato una sedia a rotelle, ha scattato delle foto che ha girato ai giornali locali e la sua storia è diventata pubblica, scatenando la generosità di tante persone che hanno cominciato a inviare aiuti alla sua famiglia.



«Quando aveva sei mesi - racconta la madre Fadi - aveva appena imparato a stare seduta: a quel punto la sua crescita si bloccò e non imparò mai a gattonare. Cominciò tutto con una febbre, poi arrivarono i dolori allo stomaco, alle gambe, alle braccia». Da allora Rahma non crebbe mai più.

«La mia famiglia mi aiuta tanto - racconta la ragazza - Come fanno? Mi danno tutto quello di cui ho bisogno». E lo fanno a costo di qualunque sacrificio: il padre Hussaini, un agricoltore, ha trascorso 15 anni alla ricerca disperata di una cura per la figlia, lavorando il più possibile per racimolare i soldi necessari per pagare le spese sanitarie e i medici, arrivando a vendere tutto quello che aveva. Fino a quando non gli è rimasto più nulla. I medici finora contattati sono rimasti tutti sconcertati dalle condizioni della ragazza, alcuni di loro hanno addirittura tirato in ballo la possibilità che fosse stata colpita da un jinn, un essere soprannaturale della mitologia islamica. Ora, dopo che la vicenda è diventata di dominio pubblico, la famiglia di Rahma sta ricevendo aiuti da parte di diverse persone e spera che un ente di beneficenza o un medico specialista possano aiutare la figlia almeno con terapie efficaci contro i continui dolori.

Rahma, pazientemente, vive come può. È affezionatissima al fratellino di 10 anni Fahad, che stravede per lei: «La faccio uscire tutti i giorni - dice il piccolo - e la porto dai parenti, lei è felice quando andiamo da loro. E io mi sento felice ogni volta che vedo la gente aiutarla». E nonostante ogni giorno sia per lei una nuova sfida, Rahma non perde il coraggio, le speranze, il sogno di aprire il suo negozio. E ringrazia Dio per tutto quello che le ha dato.
© RIPRODUZIONE RISERVATA