Martina, chi è la testimonial
universitaria del Disability Pride

Martina, chi è la testimonial universitaria del Disability Pride
Giovedì 13 Luglio 2017, 16:04 - Ultimo agg. 16:16
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«Disability Pride»: l’Orientale ha scelto come sua testimonial una giovane ragazza di 24 anni, Martina Lepore, sorda. Lepore, al terzo anno del corso di laurea triennale “Lingue e letterature dell’Europa e delle Americhe”, tra qualche mese sosterrà gli ultimi esami, finora portati a termine tutti con ottimo esito. Ma soprattutto, per lei che ha scelto la lingua inglese, è stata una grande soddisfazione superare con il massimo dei voti il “Cambridge English: First exam” (First Certificate in English).

Nelle prove richieste per il certificato del Cambrige, anche quella di ascolto, alla quale Lepore aveva il diritto di sottrarsi, ma che invece ha voluto sostenere. E infatti l’ha superata leggendo le labbra dell’esaminatrice. «Studiare  e conoscere il mondo mi dà una grande forza interiore, e poi avverto che quando diverse culture si incontrano siamo tutti uguali, e cadono anche le barriere fisiche, che spesso poi sono prima psicologiche e culturali, e poi appunto fisiche» dice Martina.

All’Orientale è attivo da oltre 15 anni, lo «Sportello Orientamento Diversamente abili» (Sod), guidato dal professore Giuseppe D’Alessandro. Il Sod, tra i primi di questo genere a essere aperti in Italia, offre ai diversamente abili non soltanto una prima accoglienza ma un’assistenza costante in tutti gli aspetti della vita universitaria, consentendo loro la frequenza alle lezioni e ai laboratori, l’accesso alle biblioteche e a tutte le strutture universitarie, ma anche soggiorni di studio all’estero. D’altra parte Lepore è stata affiancata anche da docenti e madrelingua in percorsi di studio individuali. «Abbiamo scelto la nostra studentessa Martina come testimonial del Disability Pride perché con la sua dedizione e la sua forza di volontà insegna a tutti, con l’esempio concreto, a non arrendersi di fronte alle difficoltà. L’Orientale da anni è impegnata per garantire l’effettivo diritto allo studio di tutti i suoi studenti e a sviluppare concretamente politiche di inclusione» dice D’Alessandro.

 
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