Matteo abbandona la toga di avvocato per diventare giocoliere (e non solo)

Matteo Zanaboni Dina
Matteo Zanaboni Dina
di Fulvio Fenzo
Lunedì 12 Febbraio 2018, 18:09 - Ultimo agg. 18:51
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MESTRE - Poteva fare l'avvocato, ma ha scelto di fare l'artista di strada. Matteo Zanaboni Dina (ma il suo nome d'arte è Romeo) è il direttore del Petit Cabaret 1924, lo spettacolo che si può gustare domani, martedì grasso, alle 15.30 e alle 18.15 (ingresso libero) nel tendone allestito in piazzale Donatori di sangue. Un'autentica scommessa nata nel 2015 e che, grazie alla direzione artistica del Carnevale, è arrivata anche a Mestre. E assistere ad uno di questi spettacoli è davvero un'occasione da non perdere.

Matteo-Romeo, ha 34 anni. «Al termine del liceo classico mi sono dedicato allo studio della Giurisprudenza, laureandomi e terminando la pratica legale nelle aule del Tribunale di Milano - racconta -. Contemporaneamente (e da sempre) ho sviluppato una passione sfrenata per l'arte della giocoleria. Quando la passione ha preso il sopravvento sulla professione, ho lasciato tutto ed ho cominciato la mia formazione artistica, prima a Berlino e poi a Madrid dove, superato il test d'ammissione, mi sono dunque iscritto alla Escuela de Circo Carampa. Mi sono diplomato con un numero di giocoleria, che mi ha permesso di accedere all'ambita scuola superiore, ovvero il Centre Regional des Arts du Cirque di Lille». E poi, per tre anni, ha girato il mondo con il circo: «Lì ho capito qual era il mio sogno e, di ritorno dal viaggio, ho preso il coraggio a due mani e nel luglio 2015 ho aperto i battenti del Petit Cabaret 1924. Con la voce rotta dall'emozione accoglievo il pubblico nel mio tendone e presentavo il mio primo spettacolo come direttore. Sono grandi soddisfazioni e mi auguro che questo progetto, con tutti gli artisti e amici che ne fanno parte, navighi col vento in poppa per ancora tanti anni».

A Mestre, Matteo-Romeno è arrivato con altri quattro artisti, uno più bravo dell'altro, che si scambiano le parti in numeri di equilibrismo sul filo, acrobazie, giocoleria e clown, ma anche nel momento finale in cui lui stesso recita la Preghiera del Clown di Totò: un momento intenso e toccante, che riesce ad attrarre l'attenzione anche degli spettatori più piccoli all'interno di questo tendone in cui il palco è disposto al centro con sedie e tavolini disposti tutti attorno, ed illuminati da lumini.
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