Partnership pluriennale per Calvin Klein ed Andy Warhol Foundation

Partnership pluriennale per Calvin Klein ed Andy Warhol Foundation
di Cristina Cennamo
Mercoledì 29 Novembre 2017, 09:04
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Calvin Klein in sostegno di Andy Warhol. O, meglio, della Andy Warhol Foundation for the Visual Arts con cui l'azienda di moda ha stretto una partnership pluriennale annunciato oggi dal brand nel corso di una conferenza stampa newyorkese che ha suscitato un grande clamore tra gli addetti ai lavori del fashion.
L’impegno finanziario di Calvin Klein andrà a sostenere la fondazione che distribuisce sussidi a favore della creazione, presentazione e documentazione dell’arte visiva contemporanea. 

In cambio, Calvin Klein avrà un accesso senza precedenti alle opere dell’artista, incluse molte mai esposte.
La partnership globale sarà in vigore fino al 2020 e si estenderà a progetti di licensing in varie linee d’attività e iniziative future nel portfolio del brand. 

Un accordo di licensong senza precedenti che consentirà alla fondazione di promuovere al meglio le opere del fotografo e che potrebbe rappresentare il primo passo da parte della maison nel suo impegno di celebrazione degli artisti americani e del loro prolifico lavoro, come ha dichiarato il Chief Executive Officer di Calvin Klein Steve Shiffman: «Non vedo l’ora di vedere questa partnership implementata a più livelli dell’esperienza che Calvin Klein offre ai suoi consumatori», ha spiegato. 

Il genio di Warhol va più in profondità dei vivaci dipinti ritraenti le lattine di Campbell: ha ritratto tutti gli aspetti dell’esperienza americana, incluso talvolta i suoi lati più oscuri. L’arte di Warhol, ha spiegato a sua volta Chief Creative Officer Raf Simons, «racconta più verità su questa nazione di quante se ne possano trovare altrove».  
 Il retaggio di Warhol del resto non è limitato all’incredibile influenza dei suoi concetti senza tempo ma passa anche per il lavoro della fondazione che ha istituito, che è diventato uno dei finanziatori principali dell’arte contemporanea distribuendo oltre $275 milioni in sussidi dalla sua creazione come ha spiegato quindi Michael Dayton Hermann, Director of Licensing della Warhol Foundation. 
 La prima iterazione della partnership è stata svelata a settembre 2017, con la sfilata primavera 2018 della linea 205W39NYC creata da Simons. La collezione, disponibile nei punti vendita a partire da gennaio 2018, include una selezione di opere d’arte di Warhol sotto forma di serigrafie piazzate sui capi. 
Il corpus di opere è intimamente connesso alle ispirazioni della collezione: il cinema, la fabbrica dei sogni di Hollywood e il suo modo di ritrarre l’incubo americano così come l’onnipotente sogno americano. 
I capi presentano ritratti dell’amica intima e collezionista di Warhol Sandra Brant (1971) e la stella del cinema Dennis Hopper (1971), oltre a Knives (1981–82), Electric Chair (1964–65) e Ambulance Disaster (1963–64) della serie Death and Disaster di Warhol.
La collezione include anche capi prodotti dietro licenza e in collaborazione con Hopper Goods, un brand ispirato alla vita e allo spirito dell’attore, fotografo e iconoclasta Dennis Hopper.
 Il legame tra Andy Warhol e la moda risale ai suoi primi anni d’artista, quando le sue argute fotografie di scarpe attrassero l’attenzione di Vogue e Harper’s Bazaar. Negli anni 1970, la connessione divenne più personale quando Warhol divenne amico di una nuova generazione di stilisti newyorchesi tra cui ovviamente figurava anche Calvin Klein. Klein aveva l’obiettivo di ritrarre una nuova essenza puramente americana nelle sue creazioni, ideale che si fondeva perfettamente con gli interessi di Warhol.
 Ora, 30 anni dopo la morte di Warhol, Simons intende rinnovare la relazione tra la grande casa di moda americana e questa icona degli artisti americani.
Grazie a The Andy Warhol Foundation for the Visual Arts, Simons sta creando ciò che vede come una profonda ed esauriente collaborazione con il genio eterno di Warhol, basata sugli ideali creativi che condividono.  Come l’arte di Warhol, i modelli di Simons per il 2018 e oltre sono volti a includere coraggiosamente il luogo e i tempi in cui viviamo.
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