Waight Keller trionfa a Parigi : è la prima donna alla guida di Givenchy

Waight Keller trionfa a Parigi : è la prima donna alla guida di Givenchy
di Cristina Cennamo
Lunedì 2 Ottobre 2017, 16:40 - Ultimo agg. 16:48
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Sotto la guida di Riccardo Tisci, i rottweiler erano un motivo della casa di Givenchy. Con l'arrivo di Clare Waight Keller, che ha presentato la sua prima collezione nell'ambito della Paris Fasgion Week, la maison ha adottato una nuova mascotte :  un gatto nero che indossa un colletto di Givenchy. E se le ultime sfilate di Tisci erano famose per essere organizzate l'ultima notte della settimana della moda parigina, in un mood la cui calendarizzazione la diceva già lunga, Waight Keller ha festeggiato il suo ingresso in Givenchy con un pomeriggio di tè e giochi presso la residenza dell'ambasciatore britannico in città.
 
 

Un cambio di rotta non da poco insomma che lascia la sensazione che la casa di moda sia prossima a reinventarsi. Tisci del resto aveva guidato l'etichetta per 12 anni, trasformandolo in un tempio del suo gusto di haute-goth. La scelta di Clare Waight Keller, in precedenza Chloé, ha colpito quindi profondamente il mondo della moda quando è stato annunciata all'inizio di quest'anno e non solo perché è la prima direttrice femminile dell'etichetta ma perché l'atmosfera Chloé - una camicia, un jeans bianco, seta di bordo - è un mondo distinto dagli anelli ed i minidresses di Tisci.

Non stupisce quindi che lo show di Waight Keller abbia incuriosito moltissimi vip, da Almodovar a Cate Blanchett e Julianne Moore che si sono ritrovati con piacere nel Palais de Justice, pronti a scoprire come la nuova stilista abbia eliminato punk pur mantenedo la sartoria ed abbinandola ad una femminilità da ventaglio.

La palette è stata quindi nero e navy con pugni di rossetto rosso e turchese. C'erano le punte del cappello a Hubert de Givenchy, il fondatore di 82 anni della casa amata di Audrey Hepburn e Jackie Onassis, nella semplice eleganza delle separazioni: una camicetta bianca e un pedale nero, ad esempio, e una camicetta i cui manicotti suggerivano l'iconico stile Bettina di Hubert. Quello che Waight Keller chiamava "flour angolare" - abiti con parti di pieghe taglienti, in modo da avere una morbidezza e una forma grafica - hanno colpito una nota perfetta a metà tra gli increspati e la sartoria. E, ancora, una serie di proposte come i cappottini bon-ton doppiopetto in blu o di pelle rossa, i tailleur pantaloni di seta nera o gli abitini e gonne tutti ruches e sovrapposizioni che giocano con volumi e tessuti.

 
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