Noemi, separazione da 6.000 euro: «Ma Berlusconi mi ha tranquillizzata»

Noemi, separazione da 6.000 euro: «Ma Berlusconi mi ha tranquillizzata»
di Maria Chiara Aulisio
Sabato 21 Ottobre 2017, 10:45 - Ultimo agg. 16:53
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Nel rispetto della clausola di riservatezza siglata in calce all'accordo di separazione con il marito Vittorio Romano, a cui intende ugualmente tener fede benché quelle cifre siano ormai di dominio pubblico, Noemi Letizia su un punto vuole fare chiarezza: «Per me non c'è neanche un euro. Tutto quello che Vittorio pagherà ogni mese è solo ed esclusivamente per i nostri due figli».
 

 

Niente per lei, Noemi?
«No. Il mio mantenimento non è previsto».

Come mai?
«Sono due le ragioni».

Quali?
«La prima è che pur di chiudere questa storia quanto prima e nella maniera più serena possibile, ho scelto di fare così altrimenti mi avrebbero fatto una guerra senza pari. La seconda è che sono giovane e capace di mantenermi da sola».

Ha già un lavoro?
«Me lo sto inventando».

Di che cosa si tratta?
«Ristorazione. Alla metà di novembre aprirò un locale, Mastri Pizzai, in piazza Bovio, sarà un vero e proprio tempio della pizza napoletana. Lo stesso che a Pasqua inaugurerò anche a Ischia, poi ho già in mente un paio di città del Nord».

Tutto da sola?
«No. Ho dei soci tra cui Antonio Siciliano che è già titolare del ristorante Zi Tore in viale Gramsci e del bar Napoli. Lavoreremo insieme, ci conosciamo da anni. L'ho rincontrato questa estate quando sono andata via da Cortina sapendo che con Vittorio era tutto finito. Antonio mi ha proposto questa avventura e ho accettato».

Lei di che cosa si occuperà?
«Ho disegnato il logo e sto lavorando alla campagna immagine. Poi sarò lì, è chiaro. Farò tutto quello c'è da fare: non posso sbagliare. Da quei locali dipenderà la mia vita futura».

Una domanda è inevitabile: i soldi per finanziare questa operazione dove li ha presi?
«Erano miei. Danaro che nel tempo avevo conservato più un contributo da parte di mio padre che per fortuna continua a sostenermi».

Naturalmente lo sa che già si dice che ad aiutarla è stato Berlusconi?
«Roba da ridere. Lo sport più diffuso, soprattutto in questa città, è quello di parlar male degli altri e fare insinuazioni di basso livello. Mi rendo conto che resto sempre un ottimo argomento anche se ormai sono anni che conduco una vita lontana da quel mondo».

A proposito di «quel mondo»: Berlusconi lo ha sentito?
«Io no. Mio padre sì».

Suo padre ha parlato con il cavaliere?
«Papà ha molto sofferto per questa storia, come è normale che sia per un genitore. Silvio lo ha rassicurato, gli ha detto tranquillo, ci sono passato due volte: sono cose che capitano, vedrai che poi tutto si metterà al meglio». 

Più serena anche lei adesso?
«Me ne sto facendo una ragione. Ho capito che quando le cose non vanno meglio dividersi subito piuttosto che essere infelici tutta la vita».

Adesso che ha firmato l'accordo poi anche meglio...
«Di quello ho già detto che non posso parlare».

Lei no, ma Repubblica sì che ha pubblicato le cifre della vostra «consensuale». Nessun commento?
«No. Se non quello che in questi anni chi mi ha accusata di essermi sposata solo per interesse adesso dovrà ricredersi e magari anche chiedermi scusa: per me non c'è un centesimo e nessuno potrà dire il contrario. Senza contare che le cifre di cui si è parlato non sono manco quelle ma - ripeto - purtroppo non posso aggiungere altro».

Allora speriamo che le pizzerie abbiano successo.
«Certo, ci conto davvero, d'altronde le condizioni ci sono tutte. Altrimenti mi inventerò un'altra cosa. Senza lavoro non resto, non potrei più permettermelo».

Diceva che l'inaugurazione del primo locale è in programma alla metà di novembre. Francesca Pascale ci sarà?
«Non credo proprio. Non ci sentiamo da un po'. Ormai frequento un altro ambiente».

Però in occasione del battesimo di suo figlio andaste tutti ad Arcore. Un rapporto, almeno apparentemente, di grande affetto e cordialità tra di voi. Che cosa è cambiato?
«In quella occasione il mio ex marito aveva deciso che voleva scendere in politica e il tramite potevo essere solo io. Così andammo tutti lì. Da allora devo dire che la sua famiglia iniziò a essere molto più gentile con me».

Prima non lo era?
«Lasciamo perdere. Ormai è una storia chiusa, basta: guardo avanti e faccio finta di dimenticare. Quello che posso dirvi però è che presto scriverò un libro, l'ho già in mente e ho anche avuto più di una proposta. Un po' di cose le racconterò lì». 

E la politica? Il suo ex marito poi ci ha ripensato? 
«Vittorio parla troppo, gliel'ho sempre detto. E in politica, quando si parla troppo, è facile bruciarsi. Non lo ha mai voluto capire».
 

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