“La natura complessa ed imprevedibile della sclerosi multipla, insieme alle possibilità terapeutiche ad oggi disponibili, ne richiedono una gestione integrata ed altamente personalizzata”, spiega il prof. Vincenzo Bresciamorra. . “Stiamo cercando di integrare i servizi disponibili presso le nostre strutture con quelli erogati sul Territorio , dai medici di base e dagli operatori dei distretti locali delle ASL, in modo da offrire un paniere terapeutico completo. Pertanto, si è resa indispensabile una figura di coordinamento tra Centro, Territorio e persona con sclerosi multipla: il case manager”.
La proposta arriva da Marcello Moccia, dottorando di ricerca del Dipartimento di Neuroscienze: “Il nostro progetto prevede l’informatizzazione del percorso di cura della sclerosi multipla, con la creazione di una piattaforma digitale che operi da case manager “, spiega Moccia. “Tramite questa piattaforma, territorio e persone con sclerosi multipla potranno interagire in maniera privilegiata, avendo piena disponibilità di accesso al case manager.
Inoltre, sarà possibile personalizzare le funzioni della piattaforma, in modo da creare un progetto di cura specifico per ogni persona con sclerosi multipla, sulla base delle sue caratteristiche cliniche e sociali. In ultima analisi, la centralizzazione dei processi consentirà un’ottimizzazione degli stessi con aumentate garanzie di efficacia e di efficienza”. La novità assoluta sarà il ruolo della persona con sclerosi multipla. Non più un semplice utente che riceve in maniera passiva le cure, ma un paziente con un ruolo attivo, che potrà controllare ciascun processo ed interagire con tutti gli operatori coinvolti.