Cancro all'occhio e artrite reumatoide
la risposta in una cellula

Cancro all'occhio e artrite reumatoide la risposta in una cellula
di Marisa La Penna
Sabato 25 Febbraio 2017, 11:12 - Ultimo agg. 2 Marzo, 15:31
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Nell'altra parte del mondo - esattamente a Singapore - è stato costretto a emigrare un nostro ricercatore. Uno scienziato che sta portando a termine, tra l'altro, due lavori che rivoluzioneranno un settore importante della nostra ricerca sul fronte della cura dell'artrite reumatoide in età pediatrica e di un tumore killer dell'occhio, spesso confuso con una patologia benigna. Il cervello in fuga si chiama Salvatore Albani, è nato a Siracusa, una laurea in pediatria. Se lo sono contesi americani e asiatici. E dopo una lunga permanenza in Usa, all'Università di San Diego, ha scelto Singapore.


Autore di ricerche innovative sul cancro e sulla diagnosi di malattie genetiche in fase prenatale, lo scienziato siciliano dal 2013 è nella città asiatica, al Translational Research Investigator Award. Il ricercatore, però, ha anche uno sponsor italiano. È anche per la Menarini Biomarkers Singapore, infatti, che oggi lavora a Singapore. L'azienda toscana da qualche anno ha avviato una partnership con gli enti pubblici di ricerca del paese asiatico: nel 2016 è stato sottoscritto un accordo per due progetti nell'ambito di un accordo di collaborazione di ricerca (Research Collaboration Agreements) con SingHealth oltre ad un ulteriore accordo di collaborazione con il Singapore Eye Research Institute.

In particolare, come precisa la Menarini,  Salvatore Albani, attualmente Direttore del SingHealth Translational Immunology Centre di Singapore, dirige un progetto di ricerca che e’ parte di un accordo di collaborazione tra Menarini Biomarkers e SingHealt Singapore.


«Questo accordo permette ai medici e ai ricercatori di collaborare nella ricerca di importanti marcatori biologici diagnostici e prognostici per una diagnosi precoce e la messa a punto di una terapia personalizzata che possa facilitare la cura e la guarigione» spiega il giovane scienziato italiano. Nei laboratori di Singapore si sta lavorando per poter identificare dei marcatori su cellule fetali circolanti al fine di sviluppare alcune applicazioni tramite il sistema «Deparray», e isolare queste cellule da biopsie liquide per lo screening genetico. Si indaga, dunque, su singole cellule provenienti da tessuti patologici come fonte di nuovi marcatori biologici, su singole cellule provenienti da biopsie liquide.


«La possibilità di poter identificare marcatori biologici predittivi immunocorrelati per una suddivisione e stratificazione dei pazienti rappresenta un ulteriore passo in avanti verso un miglioramento nella qualità dei trattamenti clinici oltre a venire incontro alle aspettative di una medicina di precisione» aggiunge lo scienziato.


Ma, come detto, il lavoro a cui sta dedicando molte delle sue energie riguarda l'artrite reumatoide in età pediatrica e un cancro killer dell'occhio.
Due ricerche che potranno salvare molte vite. In particolare Albani sta studiando affinchè si possa trovare il modo di distinguere subito una uveite, patologia benigna, da una malattia oncologica dell'occhio che, se non intercettata con tempestività può uccidere in poco tempo. Insomma potrebbero non essere rare le possibilità che Albani, un giorno o l'altro, possa essere insignito del Nobel.



 
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