Malattie ai reni, le 4+1 regole dei medici per una sana prevenzione

Giovedì 14 marzo 2024 ricorre la Giornata Mondiale del Rene, un'occasione per sensibilizzare la popolazione sull'importanza dei reni e delle cure che li riguardano

Malattie ai reni, le 4+1 regole dei medici per una sana prevenzione
Malattie ai reni, le 4+1 regole dei medici per una sana prevenzione
Giovedì 14 Marzo 2024, 17:12 - Ultimo agg. 18:23
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Giornata mondiale del rene, allarme in Italia. È elevato il numero dei cittadini della Penisola che sostiene di avere problemi e malattie agli organi «a forma di fagioli»: parliamo di 1 italiano su 10 che soffre di malattia renale cronica (Mrc). Nel dettaglio, la Malattia Renale Cronica è una condizione clinica complessa e pericolosa caratterizzata dall'alterazione delle funzioni del rene e causata da diverse malattie renali o altre malattie dell'organismo che colpiscono anche il rene.

Si stima una prevalenza di circa l'8% che aumenta progressivamente con l'aumentare dell'età, raggiungendo il 17% nella popolazione over 70. Attualmente le malattie renali rappresentano l'ottava causa di morte e, se non affrontate, si prevede che entro il 2040 diventeranno la quinta causa di abbassamento dell'aspettativa di vita. La Mrc è associata, oltre che a un aumentato rischio di morte, a maggiori possibilità di incorrere in complicanze cardiovascolari.

«Prevenire è meglio che curare»

«In occasione della Giornata mondiale del rene - dichiara Stefano Bianchi, presidente della Società italiana di nefrologia (Sin) - sottolineo l'urgenza di aumentare la consapevolezza sulla salute dei reni e affrontare la malattia renale cronica attraverso un approccio globale. È cruciale investire in prevenzione e diagnosi precoce affinché le terapie tradizionali e innovative che abbiamo a disposizione siano efficaci e funzionali», riporta il sito di Sky.

In termini di prevenzione, i nefrologi consigliano 8 regole per un corretto stile di vita, scoprite quali sono nelle stories di oggi.
 

1. Camminare

Molto spesso chi soffre di patologie croniche dei reni tende a camminare il meno possibile. Sbaglia a fare così, come spiega uno studio condotto dai medici e ricercatori Che-Yi Chou e Chiz-Tzung Chang, del China Medical University Hospital, a Taiwan. Pubblicato sul Clinical Journal of the American Society of Nephrology, lo studio rivela che c'è una connessione molto stretta tra il benessere dei nostri reni e la pratica di camminare. I ricercatori hanno preso in esame le abitudini di vita e le condizioni fisiche di 6363 persone affette da malattie croniche dei reni lungo un arco temporale di 10 anni: dal 2003 al 2013. Ognuno dei pazienti - età media 70 anni - è stato osservato direttamente per 16 mesi. All'interno del campione, soltanto il 21% aveva l'abitudine di praticare il camminare come forma di esercizio fisico.  

2. Dieta

Un ruolo fondamentale, nell’alleviare il lavoro dei reni già compromessi, è svolto dalla dieta che è, dunque, la prima prevenzione.

Essa va studiata con un esperto nutrizionista o un nefrologo al fine di mantenere o raggiungere da un lato un peso ideale e dall’altro ridurre l’apporto di sodio (sale), ed il conseguente controllo della pressione arteriosa, e/o di altre sostanze (minerali), senza creare malnutrizione o carenze nutritive.

Una attenzione particolare va riservata anche ai livelli di colesterolo, trigliceridi e della glicemia.

La prima regola, raccomandano gli esperti, per aiutare i pazienti con insufficienza renale soprattutto quando questa è avanzata, è impostare una alimentazione a basso contenuto di proteine, sodio e fosforo. 

3. Monitoraggi e controlli 

Secondo i nefrologi, è molto importante monitorare i livelli di zucchero nel sangue e della pressione arteriosa. E poi un adeguato apporto di liquidi. Ma soprattutto sottoporsi a controlli frequenti anche sotto i 40 anni. 

Secondo il dottor Albert Kasongo, medico vaccinologo, il turning point per iniziare a sottoporsi agli esami di laboratorio per controllare la salute dei reni sono i 40 anni. “In linea di massima possiamo dire che al di sotto dei 40 anni non serve troppo sottoporsi agli esami perché sotto questa fascia le patologie renali non sono poi così sviluppate e diffuse. Più si va avanti – ha spiegato il dottor Kasongo – più cresce in percentuale il rischio di sviluppare una patologia. Ma comunque fare un controllo non fa mai male».
 

4. Assunzione di farmaci antifiammatori

I farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) sono una classe di farmaci in grado di ridurre l'infiammazione, di lenire il dolore e di abbassare la febbre. Per questo, i FANS sono tra i farmaci più utilizzati anche senza prescrizione medica.

Gli antinfiammatori non steroidei bloccano la sintesi di molecole che causano infiammazione nei tessuti, come le prostaglandine. Le prostaglandine, però, inducono anche vasodilatazione con conseguente aumento di flusso sanguigno ai reni. 

Quando queste molecole vengono bloccate dall’azione dei FANS, anche l’apporto di sangue ai reni diminuisce, causando danni aggiuntivi al tessuto già compromesso dalla malattia renale. Come conseguenza, possono verificarsi effetti collaterali come ritenzione di liquidi e aumento della pressione sanguigna (ipertensione). Per lo stesso motivo, l’utilizzo dei FANS, in determinate circostanze o modalità di utilizzo, può aumentare il rischio di insufficienza renale acuta anche in persone con fattori predisponenti o altresì sane.

In caso di malattia renale è, quindi, consigliabile evitare l’assunzione, soprattutto in dosi elevate, di medicinali come ibuprofene, naprossene, diclofenac, aspirina. Una valida alternativa può essere il paracetamolo, che ha azione antidolorifica ed antifebbrile senza provocare danni ai reni. Ricordiamo però che, in presenza di malattia renale, è necessario sempre consultare il/la medico/a prima di assumere qualsiasi farmaco.1,2 

4 + 1. La regola d'oro: evitare fumo e drink

Bere più di 4 drink al giorno raddoppia il rischio di malattie renali croniche. E anche il fumo è corresponsabile di un danno renale: i fumatori hanno una maggiore probabilità di avere proteine nelle urine (un segnale chiaro di danno renale) e se bevono alcolici hanno una probabilità fino a 5 volte superiore di far ammalare i reni.








 

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