​Prostata «in fiamme», cura da palma tropicale riduce di oltre il 60% il rischio di flop e di ricorso al bisturi

Prostata «in fiamme», cura da palma tropicale riduce di oltre il 60% il rischio di flop e di ricorso al bisturi
Martedì 15 Maggio 2018, 15:46 - Ultimo agg. 18:24
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La prostata ingrossata “brucia”: a differenza di quanto si credeva in passato, è ormai chiaro che l’ipertrofia prostatica benigna si associa a un elevato grado di infiammazione, presente nel 77% dei pazienti. Purtroppo, se non viene curata, questo si traduce in una maggiore progressione della malattia e in un aumentato rischio di dover affrontare un intervento chirurgico: lo spiegano gli esperti riuniti per il 42° Congresso Nazionale della Società Italiana di Andrologia, a Roma dal 10 al 12 maggio, sottolineando però che ridurre l’infiammazione è la strada giusta per cambiare la storia della malattia, perché può ridurre i sintomi urinari e la tendenza all’ingrossamento. La buona notizia è che questo si può fare con un estratto esanico di Serenoa repens, una palma tropicale: per quanto sia di derivazione naturale si tratta però di un vero e proprio farmaco, profondamente diverso dagli integratori alimentari,che deve essere prescritto dal medico.

“Quando andare in bagno diventa una sfida quotidiana, gli uomini fanno spesso finta di nulla per paura e rifiutano di farsi vedere dallo specialista nel timore di doversi operare e dire addio all’attività sessuale”  - spiega Alessandro Palmieri, Andrologo e  Presidente SIA – “Una serie di timori da sfatare perché oggi l’ipertrofia prostatica si può curare con successo, senza compromettere la qualità di vita sessuale dei pazienti. Ma per farlo non basta basarsi sulla semplice dimensione della ghiandola perché l’ingrossamento dipende anche dall’infiammazione” precisa Palmieri.
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