La dieta universale per salvare il pianeta, ridurre del 50% il consumo di carne: ecco la ricetta

La dieta universale per salvare il pianeta, ridurre del 50% il consumo di carne: ecco la ricetta
La dieta universale per salvare il pianeta, ridurre del 50% il consumo di carne: ecco la ricetta
Giovedì 17 Gennaio 2019, 18:11 - Ultimo agg. 13 Ottobre, 16:16
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La ricetta apparentemente è semplice: per salvare noi stessi e il pianeta occorre raddoppiare a livello globale i consumi di frutta, verdura, legumi e noci e ridurre di oltre il 50% quelli di zuccheri e carni rosse entro il 2050. A elaborarla è stato uno studio della Commissione Eat-Lancet, presentato oggi a Oslo e pubblicato dalla rivista scientifica inglese. La commissione, finanziata dalla Fondazione Eat della coppia di miliardari norvegesi Petter e Gunhild Stordalen, riunisce autori considerati tra i massimi esperti di nutrizione e sostenibilità (dal professore di Harvard Walter Willett all'inventore del 'chilometro zerò Tim Lang).

 


L'OBIETTIVO
L'obiettivo è piuttosto ambizioso: proporre una ' dieta sana universale di riferimentò basata su criteri scientifici per nutrire in modo sostenibile una popolazione mondiale di 10 miliardi di persone nel 2050 ed evitando fino a 11,6 milioni di morti l'anno dovuti a malattie legate ad abitudini alimentari non sane. Uno dei riferimenti espliciti del gruppo di studiosi è la dieta Mediterranea, nella versione 'frugalè praticata in Grecia alla metà del secolo scorso. Oltre a cambiare i consumi, riducendo gli sprechi del 50%, gli autori del rapporto fissano obiettivi-limite nell'utilizzo di terra, acqua e nutrienti per la produzione agricola sostenibile.

La ricetta elaborata dagli esperti ha raccolto già consensi, come quello di Greenpeace, ma anche delle critiche. Per l'associazione europea dei trasformatori di carne (Clitravi), lo studio di Lancet «ripropone vecchi argomenti anti-zootecnia» e «distorce dati a fini ideologici», mentre l'italiana associazione Carni Sostenibili la definisce «un'arma di distrazione di massa».

LA RICETTA
La dieta universale nel dettaglio prevede l'assunzione di 2.500 chilocalorie al giorno che, in una gamma flessibile, si traducono in approssimativamente 230 grammi di cereali integrali, 500 di frutta e verdura, 250 di latticini, 14 di carni (bovine o suine o ovine), 29 di pollo, 13 di uova, 28 di pesce, 75 di legumi, 50 di noci, 31 di zuccheri (aggiunti e non).

I CONDIMENTI
Condimento consigliato gli oli vegetali, extravergine di oliva o colza. Per chi non avesse voglia di passare al vaglio della bilancia ogni alimento e necessitasse quindi di un aiuto nel preparare le porzioni 'a occhiò, si possono consultare le linee guida appena elaborate dalla dalla British Nutrition Foundation. La guida, realizzata in forma di schede «delle dimensioni adatte ad essere appese a un frigorifero», sottolineano gli esperti, è stata 'taratà su un apporto di duemila calorie al giorno, e suggerisce innanzitutto quante porzioni al giorno di ogni gruppo di alimenti bisogna mangiare.

CALCOLARE LE QUANTITA'
Per ogni alimento poi c'è una indicazione di come calcolare la quantità ideale utilizzando solo le mani o un cucchiaio. Una patata delle dimensioni del pugno di un adulto, ad esempio, pesa circa 220 grammi e contiene 270 calorie. Una porzione di salmone grande metà di una mano è invece tra i 100 e i 140 grammi, tra 240 e 355 calorie. Una porzione di spaghetti equivale a quelli che stanno nel cerchio formato tra il pollice e l'indice, più o meno delle dimensioni di una moneta da un euro.

«Condividiamo e sosteniamo» le conclusioni dello studio realizzato dalla Commissione Eat-Lancet fornisce una vera e propria guida scientifica per una dieta sana e sostenibile con l'intenzione di trasformare il sistema alimentare. Così la Fondazione Barilla Center for Food & Nutrition (Bcfn) in una nota. Per Bcfn «il nuovo rapporto della Eat Lancet Commission dimostra ancora una volta come occorra cambiare urgentemente rotta: l'equilibro tra gli esseri umani e
le risorse naturali del pianeta si può ottenere solamente attraverso un'azione trasformativa - sottolinea Anna Ruggerini, Direttore Operativo della Fondazione Barilla - degli attuali sistemi alimentari, mettendo in campo opportunità che già abbiamo a portata di mano: promuovere la conoscenza e le azioni a favore delle diete sostenibili; sviluppare modelli sostenibili sull'uso del suolo in agricoltura, nell'industria, nelle città e nelle comunità; promuovere ricerche e analisi per monitorare i progressi raggiunti da tutti i Paesi e stabilire un benchmark
valido e scientifico per i decisori politici; contribuire ad un sistema educativo per promuovere la cittadinanza globale e innovazione».


 

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