È di Paestum la prima donna al mondo a ripercorrere a piedi il viaggio di Goethe in Italia

È di Paestum la prima donna al mondo a ripercorrere a piedi il viaggio di Goethe in Italia
di Ebe Pierini
Giovedì 25 Maggio 2017, 17:04
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Sarà lei la prima donna al mondo a ripercorrere a piedi il viaggio che Goethe compì verso l'Italia 231 anni fa, in occasione del bicentenario dalla pubblicazione del libro e dell’anno dei borghi fermandosi nelle città dove lui sostò. Vienna Cammorata, vive a Paestum, ha 68 anni ed un'energia da ragazzina. Il prossimo 28 agosto partirà da Karlovy Vary, in Repubblica Ceca e attraverserà Monaco, Innsbruck, le Alpi bavaresi, austriache e italiane e raggiungerà i luoghi colpiti dal sisma il 27 ottobre. Percorrerà circa 2.500 chilometri con il suo zaino sulle spalle e con il minimo indispensabile al seguito: abiti adatti alle temperature calde e a quelle fredde e qualche libro per farle compagnia durante le soste. “Descriverò i cambiamenti di 231 anni dopo Goethe – racconta la donna che è anche coordinatrice delle Guide Ambientali Escursionistiche AIGAE della Campania - Ora sto trascorrendo le notti da sola sul Cervati a 1800 metri per acquietare lo stato d’animo che mi assale prima di ogni impresa. Armata di scarponcini e cartina, andrò senza gps e sistemi tecnologici. Io, la natura, i borghi, le genti – prosegue - Voglio riscrivere il viaggio di Goethe – aggiunge - descrivere i paesaggi con i loro eventuali mutamenti, le culture, i borghi, i cambiamenti, i miglioramenti o peggioramenti. Partirò dunque da Karlovy Vary, oggi città della Repubblica Ceca, capoluogo del distretto e della Regione omonimi, che si trova ai piedi dei Monti Metalliferi. Oggi è la più grande località termale della Repubblica Ceca e città importanti come Carlsbad nel Nuovo Messico e Carlsbad in California prendono il nome da Karlovy Vary. Ripercorrerò a piedi tutto l’itinerario del viaggio che fece Johann Wolfgang Goethe tra il 3 Settembre del 1786 ed il 18 Giugno del 1788, entrerò in Monaco ma anche ad Innsbruck”. Il viaggio dello scrittore tedesco ha avuto una grande importanza nella cultura europea e quasi sicuramente potrebbe coincidere con l’inizio del mito del Bel Paese. Lui attraversò la Boemia, la Baviera, parte dell’Austria, arrivò a Trento, a Torbole sul Lago di Garda, poi Verona, Padova con la visita all’Orto Botanico, Vicenza dove vide le opere del Palladio e del Tiepolo, vide Venezia, Ferrara, Cento, Bologna con la Santa Cecilia di Raffaello e la visita alla Torre degli Asinelli ed ancora Firenze, Roma, Napoli dove incontrò Gaetano Filangieri, Pompei, Torre Annunziata, Caserta, Portici, Ercolano, Sorrento, Paestum. Concluse il viaggio in Sicilia ma ha raccontato anche l’Umbria e l’Abruzzo. Io terminerò il viaggio in Abruzzo per trasmettere anche un forte messaggio ai popoli europei, ai turisti, ai tedeschi, che in Abruzzo si può e si deve tornare”. Vienna Cammarota non è nuova ad imprese di questo tipo: nel 2016 partì a piedi dal Geoparco Nazionale del Cilento per raggiungere il golfo di Manfredonia in Puglia. Durante il suo percorso Vienna descrisse benissimo la trasformazione dei borghi dell’Irpinia rasi al suolo dal terremoto del 1980 ma anche i paesaggi, andando alla ricerca dei vecchi tratturi, visitando monumenti, tastando il calore della gente che l’attendeva addirittura al balcone per donarle un poco di cibo. “Riaffermo l’ansia che mi prende ad ogni mia impresa,ma non ho paura, ritengo la paura un sentimento nobile e positivo che mi fa andare avanti con le mie decisioni ed in quello che faccio – conclude Vienna Cammarota – Non è una gara ma c’è la voglia di raccontare, incontrare popoli, descrivere i cambiamenti avvenuti e non l’ambizione di fare la storia pur consapevole di poter scrivere una pagina importante nel campo dell’escursionismo mondiale, lanciare un messaggio a tutte le donne che tutto è possibile, basta volerlo e crederci. Lanciare un messaggio di pace e unione a una Europa ammalata di consumismo e di indifferenza ai valori sociali. Sono convinta che troverò accoglienza in Germania dove conto di andare a salutare la comunità italiana ma anche in tutte le altre nazioni che attraverserò e di cui narrerò con amore e gioia i paesaggi, le culture, la cucina, il territorio”.

 
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