Tratta delle badanti dalla Romania,
condanne definitive per i mediatori

Tratta delle badanti dalla Romania, condanne definitive per i mediatori
di Nicola Sorrentino
Domenica 13 Gennaio 2019, 17:37
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NOCERA INFERIORE. Sentenza corretta e pena congrua. Così la Corte di Cassazione chiude il processo, dichiarando inammissibili i ricorsi, nei riguardi di Antonio Santaniello, 53 anni di Nocera Inferiore e Paula Liliana Chiras, romena di 49 anni, allo stato irreperibile, processati per un'inchiesta su di una tratta di badanti provenienti dall'Europa dell'Est. Donne sottoposte a ricatti e minacce, obbligate anche a versare soldi in contanti - il loro stipendio - alle due persone, in cambio del proprio passaporto. I difensori degli imputati avevano presentato ricorso, contestando in particolare il reato di estorsione, oltre ad un vizio di motivazione sulla riduzione della pena in Appello. In primo grado, i due erano stati condannati a tre anni e quattro mesi, poi confermata nel secondo giudizio. La Suprema Corte ha reso ora definitive quelle condanne. Alle badanti, le vittime dell'inchiesta condotta dall'allora sostituto procuratore Amedeo Sessa, fu ritirato il passaporto con il loro ingresso in Italia.  E come da prassi, senza quel documento non avrebbero potuto fare ritorno a casa.

Secondo due sentenze, le famiglie che decidevano di prenderle a lavorare pagavano una somma in denaro alla coppia, con una percentuale pari a 120 euro per ogni lavoratrice. L'indagine risale al 2004: diverse le accuse finite in prescrizione, come la violazione della legge sull'immigrazione. L'inchiesta della procura nocerina partì dopo un lavoro investigativo condotto a Bari, concentrato su una tratta ben più vasta di donne provenienti dalla Romania e dall'Ucraina. Dalle intercettazioni telefoniche furono poi delineati i profili dei due imputati, con lo stralcio delle posizioni trasferite alla procura nocerina per competenza. 
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