Trasporti ortofrutticoli e rifiuti
i nuovi affari dei clan nel Cilento

Leonida Primicerio
Leonida Primicerio
di Petronilla Carillo
Martedì 23 Maggio 2017, 08:00
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Trasporto su gomma dei prodotti agricoli, ciclo dei rifiuti e mercato del pesce. Sarebbero questi, secondo la Direzione nazionale Antimafia, i «nuovi affari» della malavita organizzata nel distretto Salerno, in particolare nel basso Cilento. A dirlo è il procuratore generale distrettuale Leonida Primicerio in un documento inserito nelle relazione semestrale dell’Antimafia nazionale.
«La presenza indisturbata sul territorio della provincia e negli affari leciti o illeciti che quotidianamente si svolgono di personaggi collegati a gruppi criminali del napoletano e casertano sono indici rilevatori dell’attuale assenza di associazioni camorristiche locali di particolare spessore capaci di contrastare le incruenti invasioni di quelle operanti nel resto della Campania ed, al tempo stesso, di nuovi fenomeni e modalità operative criminali che richiedono la massima attenzione e celerità preventiva», si legge nelle prime pagine della relazione. Secondo la procura generale presso la Corte d’Appello di Salerno, l’«intromissione» di personaggi estranei al territorio si evidenzia con l’incremento degli investimenti di danaro di provenienza illecita da parte di soggetti appartenenti, o appartenuti, ad associazioni di tipo mafioso, provenienti anche dal napoletano e casertano. Spesso, viene detto, si tratta di investimenti in attività imprenditoriali e commerciali apparentemente gestite da persone immuni da precedenti penali gravi, ma legate di fatto a noti ed importanti pregiudicati che probabilmente negli anni hanno accumulato fortune che oggi stanno investendo in vari settori tramite una rete di persone compiacenti, compresi, molto probabilmente, professionisti e pubblici amministratori.
 
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