Il telegramma arriva in ritardo:
infermiera perde il posto di lavoro

Il telegramma arriva in ritardo: infermiera perde il posto di lavoro
di Rossella Liguori
Domenica 18 Marzo 2018, 06:25 - Ultimo agg. 08:13
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Telegramma «scaduto» inviato ad una infermiera per un ruolo in ospedale: l’atto arriva alle 13:30, ma la convocazione per accettare l’incarico è alle ore 12 dello stesso giorno. «Un fatto lesivo. Io per fortuna già lavoro, diversamente sarebbe stato un grave danno, si tratta di un telegramma importantissimo». Così racconta la singolare vicenda, L.R., 36 anni, infermiera da 2 anni all’ospedale San Giovanni di Dio e Ruggi D’Aragona di Salerno. Assunta a Milano con contratto a tempo indeterminato nel 2008, qualche anno dopo ha presentato domanda a seguito di una mobilità extra regionale. Il telegramma, datato 9 marzo e consegnato il 15 marzo, è per accettare un ruolo all’ospedale di Ischia. Il ritardo nella consegna sa di beffa: la ricezione alle ore 13:30 e la convocazione alle ore 12. «Non è possibile accada una cosa del genere – spiega l’operatrice sanitaria – È giunto, forse, il momento che Poste Italiane rifletta sul suo operato. Non si tratta di una bolletta, comunque un fatto che non deve verificarsi per i disagi che reca, ma qui si parla di un posto di lavoro in un momento storico di drammatica crisi. Mi è stato recapitato questo telegramma di estrema importanza per qualsiasi lavoratore praticamente scaduto. A seguito di una mobilità extra regionale a cui anni fa ho partecipato, mi hanno chiamato, tramite questa missiva, per accettare un ruolo all’ospedale di Ischia. Peccato che il telegramma mi sia stato recapitato oltre un’ora dopo la convocazione in sede per assumere eventualmente l’incarico. Sottolineo che il telegramma è stato spedito sei giorni prima. Io ho pensato alla mia fortuna, perché lavoro a Salerno, vicino casa da due anni; ma ho pensato anche alla loro fortuna perché diversamente avrei intrapreso vie legali. Sono davvero senza parole».
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