Condannato il Miur: il giudice aumenta la pensione alla docente

Condannato il Miur: il giudice aumenta la pensione alla docente
di Gianluca Sollazzo
Lunedì 18 Dicembre 2017, 09:53
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Sentenza pilota per le ricostruzioni di carriera dei docenti andati in pensione. Il Ministero dell'Istruzione viene condannato per non aver riconosciuto a una professoressa salernitana il servizio decennale svolto nelle scuole materne prima di transitare ai ruoli delle superiori. Il giudice del lavoro del Tribunale di Salerno, Irma Musella, con sentenza del 14 dicembre ha accolto il ricorso della professoressa salernitana, C.R., che aveva avuto dall'Ufficio scolastico provinciale il diniego al riconoscimento del suo servizio di maestra dell'infanzia prima di avere il passaggio di ruolo alle superiori. In pratica alla docente di Salerno andata in pensione non era stata riconosciuta una buona parte della sua carriera ai fini del calcolo della pensione. A restituire alla docente un diritto negato ci ha pensato il Tribunale del lavoro di Salerno che ha condannato il Miur per non aver riconosciuto alla prof gli 11 anni di servizio prestati alle scuole materne.

Via libera quindi alla riformulazione della anzianità giuridica della docente e al ricalcolo economico degli anni di insegnamento presso il ruolo inferiore. Il Miur è condannato al pagamento delle differenze retributive derivanti dal riconoscimento dell'intero servizio di ruolo prestato in qualità di insegnante della scuola materna.
 
Poiché alla docente non erano stati calcolati 11 anni di servizio alla materna, effettuati dal 23 gennaio 1979 al 31 agosto 1990, il Miur dovrebbe sborsare adesso più di 30 mila euro secondo un primo calcolo delle differenze retributive. Il provvedimento emesso dal Tribunale del lavoro di Salerno rappresenta una vera propria sentenza pilota che apre la strada adesso a decine di altri ricorsi di docenti penalizzati nella ricostruzione di carriera: a Salerno molti docenti dell'infanzia transitati alle superiori non hanno avuto negli anni scorsi il riconoscimento del servizio denunciando un pensante danno economico. La prof vincitrice di ricorso, difesa dal legale Salvatore Crisci, può dare una mano adesso a decine di altre colleghe danneggiate. Ma cosa ha deciso il giudice del lavoro? Secondo quanto si legge nella sentenza del 14 dicembre scorso, in caso di passaggio dalla scuola materna alla scuola secondaria, l'insegnante ha diritto al riconoscimento integrale dell'anzianita' maturata nel ruolo della scuola materna. Ai fini della determinazione del trattamento economico, il giudice cita l'articolo 83 del Decreto del Presidente della Repubblica numero 417 del 1974, intitolato Passaggio ad altro ruolo, che dispone: In caso di passaggio anche a seguito di concorso del personale direttivo e docente delle scuole di istruzione secondaria ed artistica da un ruolo inferiore ad uno superiore, il servizio prestato nel ruolo inferiore viene valutato per intero nel nuovo ruolo, mediante ricostruzione di carriera. Il giudice accerta e dichiara il diritto della docente C.R., difesa dal legale Crisci, al riconoscimento dell'intero servizio di ruolo prestato in qualità di insegnante della Scuola Materna dal 23 gennaio 1979 al 31 agosto 1990, ed ai conseguenti effetti giuridici ed economici con rideterminazione dell'anzianità di servizio e del trattamento economico. Il giudice condanna quindi il Miur al pagamento delle differenze retributive derivanti dal riconoscimento dell'intero servizio di ruolo prestato in qualità di insegnante della Scuola Materna per ben 11 anni; il ministero dovrà anche pagare le differenze retributive e ricalcolare la liquidazione del trattamento di fine servizio. Per il ministero è arrivata anche la condanna al pagamento delle spese processuali che ammontano a 1.800 euro.
 
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