Mamma coraggio depone in aula: «Così quell'amico abusò di mia figlia»

Mamma coraggio depone in aula: «Così quell'amico abusò di mia figlia»
di Viviana De Vita
Sabato 7 Luglio 2018, 09:21
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Ha ricostruito in aula il calvario della figlia abusata, sin dalla più tenera età, dal suo collega di ufficio: la bambina aveva solo 6 anni ed ha dovuto subire in silenzio l'orrore degli abusi fino all'adolescenza. Un racconto drammatico, quello reso ieri dalla donna davanti ai giudici della prima sezione penale del tribunale di Salerno, in una delicatissima udienza a porte chiuse protrattasi per circa due ore. Nella sua sofferta deposizione la madre della ragazzina, parte civile nel procedimento attraverso l'avvocato Viviana Caponigro, ha confermato ogni accusa a carico dell'imputato U.G., 54 anni, agente pubblicitario di Salerno assistito dall'avvocato Tullio Toriello sul cui capo pende la pesantissima ipotesi di reato di violenza sessuale aggravata. Secondo la ricostruzione effettuata in aula dalla madre della minore, gli abusi sarebbero maturati nell'ambito di un clima di grande fiducia tra i protagonisti della vicenda.

Lui, collega d'ufficio della donna, era anche un amico intimo della famiglia della piccola: proprio in virtù di quel rapporto, la bambina era spesso affidata a lui. L'uomo, però, invece di portarla al parco o a mangiare un gelato, l'avrebbe coinvolta in osceni giochi protrattisi per 5 lunghissimi anni. Nel corso dei lunghi pomeriggi passati con l'uomo, la bambina sarebbe stata abusata e costretta a subire in silenzio in virtù dello stato di soggezione che la legava all'imputato. La bimba, troppo piccola per dare un significato a quegli atti, cominciò a somatizzare gli abusi chiudendosi in se stessa e mettendo in atto drammatici atti di autolesionismo. Proprio quei gesti convinsero la madre della minore ad approfondire il disagio della sua bambina cercando di capire cosa si nascondesse dietro quelle ferite che la ragazzina si provocava sulla pelle. La verità, però, è arrivata solo anni dopo quando, in seguito ad un'infezione, la minore si è confidata prima con un'amica della madre e, poi, con la genitrice raccontandole tutto. Immediata la denuncia in seguito alla quale è stato aperto un fascicolo affidato a sostituto procuratore Giovanni Paternoster.
 
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