Permessi di soggiorno falsi, l'immigrato: «Così porterò mia moglie in Italia»

Permessi di soggiorno falsi, l'immigrato: «Così porterò mia moglie in Italia»
di Petronilla Carillo
Venerdì 14 Dicembre 2018, 06:50 - Ultimo agg. 09:17
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SALERNO - «Mi sono rivolto a Gaetano Pappalardo nel 2015 su segnalazione di alcuni connazionali, dovevo rinnovare il permesso di soggiorno degli anni 2015-2016. Gli ho consegnato soltanto i miei documenti e l’autorizzazione al commercio in forma ambulante, gli ho consegnato 80 euro e dopo mezz’ora ho avuto copia della dichiarazione dei redditi che ho poi consegnato all’ufficio Immigrazione della questura». È il racconto di Shahidul, un bengalese, sentito nel corso delle indagini dai finanzieri. L’uomo, che ha raccontato come tanti altri il meccanismo utilizzato dai Pappalardo per assecondare le loro richieste, ha poi spiegato: «sono tornato da lui di nuovo nel 2018 per chiedere una dichiarazione dei redditi di importo superiore a quello precedente per poter chiedere il ricongiungimento familiare e consentire a mia moglie di venire in Italia. Questa volta ho pagato 20 euro e mi ha rilasciato un «bilancino» - una integrazione delle dichiarazione dei redditi come richieste dalla polizia, ndr - di 10.852 euro da allegare alla documentazione richiesta dalla questura. Per ottenere questa dichiarazione ho consegnato soltanto i miei documenti l’intestazione della mia ditta individuale». Come Shahidul anche altri stranieri hanno confermato lo stesso modus operandi.
 
Ma sono state soprattutto le intercettazioni, autorizzate dal sostituto procuratore Elena Guarino e affidate ai finanzieri del tenente colonnello Sebastiano Barbato, ad incastrare padre e figlio contabili. Nel loro linguaggio le false dichiarazioni venivano definite «fare il reddito» e, in fondo, i termini non erano del tutto inappropriati dal momento che - di fatto - lo creavano dal nulla, predisponendole in base anche agli importi che convenivano agli interessati - e sottolinea il gip Alfonso Scermino nell’ordinanza - «al di fuori di ogni documentazione attestante il reddito». 

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