Prostituta ricattata dalla collega
«Pagami o perderai tua figlia»

Prostituta ricattata dalla collega «Pagami o perderai tua figlia»
di Viviana De Vita
Venerdì 23 Febbraio 2018, 06:20 - Ultimo agg. 08:29
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Minacciata e ricattata: per potersi prostituire sul litorale battipagliese doveva pagare il pizzo alla collega più anziana che, altrimenti, le avrebbe fatto togliere le bambine mostrando ai servizi sociali le sue foto mentre si prostituiva pubblicandole poi anche su facebook. Duecentocinquanta euro alla settimana la somma che, la 24enne di origini rumene ma da anni residente a Montecorvino, ha pagato per 6 lunghissimi mesi. Quando si è ribellata, però, le minacce sono diventate più pericolose coinvolgendo anche degli sfruttatori albanesi che avrebbero potuto «farle del male»; così quando la giovane prostituta ha trovato la collega davanti alla scuola elementare di Montecorvino dove si era recata per andare a prendere le sue bambine, ha capito che non poteva più fare finta di niente. Con il coraggio della disperazione è andata dai carabinieri e ha denunciato tutto

Il suo calvario, che proietta un fascio di luce sulle violenze che ogni giorno sono costrette a subire centinaia di giovanissime che, giunte in Italia piene di sogni e di speranze finiscono poi per svilirsi vendendo il proprio corpo sul litorale tra Pontecagnano ed Eboli, è confluito in un’inchiesta che, affidata al sostituto procuratore Federico Nesso, è ora arrivata ad una svolta con l’avviso di conclusione delle indagini preliminari. 

Estorsione, sfruttamento della prostituzione, minaccia e violenza privata sono le pesanti ipotesi di reato contestate ad una 38enne rumena che, assistita dall’avvocato Andrea Gambardella, rischia ora il rinvio a giudizio. Nel fascicolo, composto anche da un’integrazione relativa alla vicenda delle minacce concretizzatesi davanti alla scuola delle bambine – episodio consumatosi lo scorso novembre – la Procura ricostruisce il clima di terrore e di intimidazione vissuto dalla 24enne per circa tre anni, nel corso dei quali ha sopportato le minacce della connazionale.
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