Sos povertà, più donne a rischio
«Niente soldi per mutui e bollette»

Sos povertà, più donne a rischio «Niente soldi per mutui e bollette»
di Giuseppe Pecorelli
Domenica 15 Luglio 2018, 06:30 - Ultimo agg. 10:48
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Sono sempre di più le famiglie salernitane che si rivolgono ai diciannove centri d’ascolto e agli sportelli della Caritas diocesana per chiedere aiuto. E hanno bisogno di tutto. Non chiedono più il solo «pacco alimentare», ma anche il pagamento delle bollette o quello di un affitto, il sostegno nel corrispondere la rata del mutuo, il necessario per acquistare medicinali, curarsi, vestirsi. È questo il dato, allarmante, che emerge dalla consultazione dell’opuscolo, presentato ieri mattina nella sede Caritas di via Bastioni, dedicato alla povertà e ai bisogni della popolazione che vive nel territorio di Salerno-Campagna-Acerno, che comprende il capoluogo, i comuni a nord della provincia e due comuni dell’avellinese, Solofra e Montoro. 

I dati proposti, aggiornati a tutto il 2017 e spiegati da Marialuisa Troccoli, responsabile della promozione della Caritas, sono stati «costruiti» sulla base delle richieste presentate da 3.471 utenti che hanno chiesto aiuto lo scorso anno. Ebbene, gli italiani sono 2.494 (il 72%), gli stranieri 977 (28%). Una chiara inversione di rotta, già cominciata nel 2013, ma che solo nel 2017 ha toccato un così ampio margine. Gli utenti sono soprattutto donne, 1954 contro 1517, il 56% contro il 44%. La fascia d’età più bisognosa d’aiuto è quella che va dai 31 ai 50 anni, rappresentata dal 53% dei richiedenti. Ma uno su cinque ha tra i 51 ai 60 anni. È evidente, ma è una considerazione scontata, che sulla povertà incida l’assenza, la precarietà o lo sfruttamento del lavoro. La famiglia, da istituzione, valore, fattore di forza, diventa causa di povertà. Il 45% degli utenti è coniugato, il 14% separato o divorziato. Il 33% è single. 
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