Poker on line, chiusa l’inchiesta
dell’Antimafia: 64 gli indagati

Poker on line, chiusa l’inchiesta dell’Antimafia: 64 gli indagati
di ​Nicola Sorrentino
Giovedì 27 Aprile 2017, 06:40 - Ultimo agg. 08:07
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PAGANI - Gioco d’azzardo su piattaforme web illegali sprovviste di autorizzazione: la Procura Distrettuale Antimafia ha chiuso la maxi indagine ribattezzata «Jamm Jamm», il cui blitz di marzo scorso portò all’arresto di 18 persone. Gli indagati sono 64. A condurre l’inchiesta fu il sostituto procuratore Giancarlo Russo, che ricostruì i contorni di un’organizzazione riconducibile alla famiglia dei Contaldo a Pagani, detti «i caccaviello». Le accuse principali vengono mosse ad Antonio Contaldo, 51enne, che insieme a fratelli, figli e familiari avrebbe gestito diverse piattaforme e canali online per la raccolta delle scommesse clandestine e del poker su internet, creandone anche di proprie.
Le indagini della guardia di finanza ricostruirono una serie di contatti e rapporti che Contaldo avrebbe tenuto anche con persone residenti in Basilicata e Calabria, oltre che nella provincia di Salerno, dove per sviluppare e imporre le proprie piattaforme di gioco avrebbe beneficiato di rapporti con pregiudicati dell’Agro nocerino e della valle dell’Irno. Persone che - secondo la Dda - avevano una forte esperienza nel settore dei giochi online. Le piattaforme venivano alterate impedendo a qualsiasi giocatore di effettuare vincite apprezzabili. La rete dei punti gioco in provincia di Salerno si estendeva in buona parte dell’Agro nocerino, oltre che a Mercato San Severino, con esercenti che si prestavano ad ospitare quelle piattaforme di gioco e raccolta scommesse offrendole al pubblico e di fatto assumendo un ruolo di primo piano nell’organizzazione.
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