La Bibbia dei pedofili sul deep web: il capo della chat è napoletano

La Bibbia dei pedofili sul deep web: il capo della chat è napoletano
di Petronilla Carillo
Domenica 11 Febbraio 2018, 13:02 - Ultimo agg. 13:16
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«Carica una cartella contenente video e foto (preferibilmente di ragazze minorenni)». Era questo il link attraverso il quale gli utenti e gli iscritti al forum potevano accedere ad un archivio digitale «La Bibbia» contenente migliaia e migliaia di immagini di adolescenti nude o in pose provocanti. Il materiale veniva catalogato minuziosamente in cartelle, ognuna delle quali aveva un titolo per agevolarne la consultazione. Indicazioni «spinte» del tipo «bagasce» con nome e cognome dei soggetti ritratti o senza nome; le «instacagne»; «non sapevo che fossi minorenne», solo per fare qualche esempio.

In alcuni casi, e questo è l'elemento ancora più inquietante, vi erano anche le indicazioni non solo per identificare le giovanissime ma anche per contattarle. In altri, le foto venivano acquisite direttamente dal social Instagram.

Un'inchiesta di ampio spettro quella condotta dagli uomini della polizia postale di Catania e di Salerno, con il coordinamento delle due procure e del Centro Nazione di Contrasto alla Pedopornografia Online del Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni di Roma. L'indagine è partita da una segnalazione fatta dall'associazione Metec, che ha consentito di eseguire tre arresti, due di loro perché trovati in possesso di circa diecimila fotografie pedopornografiche e un terzo perché, oltre a queste, aveva in casa anche consistenti dosi di hashish. Sono però complessivamente 33 le persone iscritte nel registro degli indagati, quasi tutti partecipanti alla chat (composta da una cinquantina di partecipanti, per gli altri si stanno verificando le responsabilità) quasi tutti uomini di età compresa tra i 40 e i 50 anni. I tre arrestati sono tutti residenti nel nord Italia come la maggior parte delle persone sottoposte a perquisizione domiciliare e telematica e trovate in possesso di file illegali. Le perquisizioni hanno difatti riguardato 15 regioni e coinvolto oltre 200 poliziotti.
 
Secondo quanto accertato dalla Postale, ideatore del forum sarebbe stato un ragazzo della provincia di Napoli. Grazie alla collaborazione di altre cinque persone (altri due napoletani, un bolognese, un chietino e un leccese) che si occupavano della diffusione dell'archivio attraverso lo sharing da altre piattaforme del deep web, l'archivio era stato aggiornato in tempi molto brevi, passando dalla edizione «La Bibbia 3.0» alla «5.0». Attraverso questo forum ciascun iscritto poteva a sua volta caricare altre immagini attraverso il link indicato.

La polizia sta ora cercando di identificare una ad una tutte le ragazzine ritratte nelle foto, molte delle quali (dai tratti somatici) non sarebbero neanche italiane. Gli accertamenti finora condotti hanno consentito di scoprire che alcune delle immagini pubblicate erano state sottratte dai profili dei social network o a seguito dell'invio, da parte delle stesse vittime, delle proprie immagini di nudo a soggetti conosciuti prevalentemente su internet i quali, dopo averle adescate, provvedevano alla successiva diffusione dei file. Ma non solo. Gli agenti hanno anche rintracciato persone che inviavano foto dell'ex fidanzata; della sorella minore di dodici anni; immagini «rubate» dai telefonini da riparare (in questo caso si trattava di un tecnico dell'assistenza).

Attraverso l'identificazione delle vittime, secondo la ricostruzione degli inquirenti, gli indagati causavano molestie e gogne mediatiche alle ragazzine, e dalle conversazioni chat è emerso che spesso si consigliavano anche sulle foto più belle o si scambiavano informazioni sulle giovani.

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