Mercatini etnici, rivolta senegalesi
«Per il Comune siamo invisibili»

Mercatini etnici, rivolta senegalesi «Per il Comune siamo invisibili»
di Carmen Incisivo
Martedì 9 Maggio 2017, 06:35 - Ultimo agg. 08:35
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E' muro contro muro tra l’amministrazione comunale e la comunità senegalese e cingalese sulla collocazione del mercatino etnico, che da più di dieci anni si svolgeva nel sottopiazza della Concordia. La protesta è esplosa in maniera veemente ieri mattina, con la marcia che è iniziata dalla stazione per concludersi sotto l’atrio di Palazzo di città, dove gli immigrati hanno manifestato tutto il dissenso per diverse ore, rischiando di mandare in tilt il traffico e non solo. «Il Comune non rispetta gli impegni», «era meglio quando c’era De Luca», «come mando a scuola mio figlio se non lavoro?» e «sono immigrato non invisibile»: sono questi alcuni degli slogan e delle dichiarazioni che hanno contraddistinto una giornata estremamente movimentata, tanto da richiedere un grosso impegno di uomini e mezzi di forze dell’ordine e, intorno all’ora di pranzo, l’intervento del questore Pasquale Errico. 
«Il lavoro è un diritto di tutti e a noi viene negato senza alcuna giustificazione e senza rispetto per la cultura dell’accoglienza che per noi è sacra – spiegano Daouda Dieng e Navi Nur, rispettivamente presidente della comunità senegalese e di quella bengalese -. Quando ci hanno detto che non potevamo più stare a piazza della Concordia, abbiamo chiesto di avviare una discussione per individuare uno spazio che rispondesse alle nostre esigenze. Nessuna delle soluzioni che ci ha proposto il Comune ha preso in considerazione quello che è il nostro bisogno. Non ci è mai stato chiesto un parere sulla questione e la possibilità di concordare insieme alle autorità una risoluzione definitiva. Noi non possiamo accettare le alternative che ci propongono». 
Da una parte c’è il Comune, che ha necessità di recuperare i parcheggi dell’area dove si sono sempre svolti i mercatini, dall’altra gli ambulanti, che non hanno intenzione di rinunciare all’idea di essere spostati se non nell’area del piazzale Salerno Capitale, nei pressi del Grand Hotel Salerno. 
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