Lidi sequestrati, tensione ad Amalfi:
turisti verso la disdetta dei contratti

Lidi sequestrati, tensione ad Amalfi: turisti verso la disdetta dei contratti
di Mario Amodio
Mercoledì 18 Luglio 2018, 09:54
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Malcontento, timore, rassegnazione. Sono questi i sentimenti che serpeggiano ad Amalfi il giorno dopo la notizia del sequestro preventivo dei quattro lidi balneari che da decenni insistono sulla spiaggia grande di Amalfi. Una bomba a orologeria, quella procedura più volte richiamata nell'ordinanza della Procura, che ora è scoppiata nel cuore dell'estate e che rischia di generare il caos. Già, perché c'è ora un problema anche di mantenimento dei posti di lavoro e di quegli accordi già siglati con clientela e strutture alberghiere. Insomma, una mannaia in piena estate che rischia di infliggere un colpo letale a un segmento del sistema turistico cittadino. «È un danno d'immagine ingente dice il presidente provinciale del Sindacato Balneare Italiano, Alfonso Amoroso perché ci sono turisti che hanno pagato, dipendenti che rischiano il posto di lavoro. Insomma già in primavera, questa vicenda, non solo avrebbe avuto una eco diversa ma avrebbe offerto altre possibilità di manovra. Forse sarebbe stato più ragionevole rinviare perché ora ne pagano le conseguenze persone che non hanno colpe».

I TURISTI
«Cosa diranno i turisti - prosegue - al loro rientro nella loro terra di origine? In questo momento come sindacato stiamo studiando la situazione per cercare di uscire dall'impasse: stiamo facendo girare una marea di carte tra gli uffici legali. L'intenzione è quella di evitare soprattutto un danno di immagine al turismo. Perché Amalfi e la Costiera sono una vetrina». Ma come ha reagito la città alla notizia del sequestro preventivo dei lidi a cui è stato ordinato lo sgombero differito entro il 23 luglio? Sicuramente con stupore. Soprattutto tra gli stessi titolari, che in questo momento scelgono la tattica del silenzio. Mentre su altri tavoli è già in atto un'altra partita. Quella affidata a tecnici e legali di parte chiamati a decidere su quale strategia puntare. Compresa quella della mediazione. «È una situazione incresciosa dice un vecchio frequentatore di uno dei quattro lidi Credo che sia il classico caso in cui qualcuno doveva prendersi delle responsabilità e non lo ha fatto». Intanto, ieri mattina, in prossimità della spiaggia, la vita continuava normalmente. Nessun sigillo, come qualcuno probabilmente credeva, locali aperti regolarmente e con esse le spiagge. Anche se la paura che questo clima di serenità apparente possa esaurirsi con lo scadere dell'ultimatum. Già, perché prima o poi occorrerà informare clienti, fornitori, agenzie di viaggio con cui erano stati stipulati dei contratti, se nei prossimi giorni non sarà trovata una soluzione all'aut aut della Procura. «Si pone soprattutto un problema di occupazione dice Andrea, un anziano bagnino del paese Ci sono decine di persone che rischiano di trovarsi senza lavoro e a luglio certamente non è facile trovare trovarne un altro. Io credo che una soluzione si troverà anche se questa è una vicenda molto brutta». Infatti, le quattro aziende del posto, che danno lavoro a una trentina di famiglie, sono ubicate in quella zona da tempo immemorabile e due queste figurano tra le eccellenze della ristorazione locale. Un tempo, l'unico stabilimento era il Flavio Gioia spostatosi sulla spiaggia grande di Amalfi nel 1935. Ed è qui che è nato il mito dei bagni ad Amalfi.

 

LA STORIA
Prima ancora del bikini, quando una parte dello stabilimento (poi diviso in tre aziende dagli eredi) il compianto Nicola Esposito lo destinava a colonia estiva delle clarisse. Tra il disincanto palpabile di chi è stato toccato dal provvedimento scaturito anche dalle recenti sentenze del Tar Salerno, che ha respinto tutte le argomentazioni difensive con le quali i ricorrenti chiedevano l'annullamento delle ordinanze comunali di demolizione e di ripristino dello stato dei luoghi
«Noi crediamo che qualche soluzione sarà trovata per evitare che queste persone si ritrovino in un mare di problemi dice una coppia di turisti dell'Agro che ogni anno sceglie Amalfi per le vacanze estive Noi veniamo qui da trent'anni e qui è tutto uguale alla prima volta». Infatti, le contestazioni sono relative all'occupazione permanente dell'arenile con strutture realizzate dopo la mareggiata del 1987, sono uguali a quelle. Ora si pone anche la questione del lavoro stagionale.
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