La parabola del pastificio Amato
un crac da dieci milioni di euro

La parabola del pastificio Amato un crac da dieci milioni di euro
di Angela Trocini
Mercoledì 7 Settembre 2016, 17:52
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Il cavaliere del lavoro Giuseppe Amato è stato il braccio e la mente, l'anima e il cuore dell'azienda di famiglia che ha visto florida e vincente. Di quella stessa azienda, però, ha vissuto anche il declino, quando a giugno 2012 sull'impero Amato si abbattè la mannaia della giustizia.

Al cavaliere Amato non era mancato qualche incidente di percorso nella lunga carriera di imprenditore da quando - il 25 giugno 1958 - fu costituita a Salerno la società Antonio Amato&C. Molini e Pastifici Spa, ma fu sconcertante assistere al crac dell'azienda simbolo di Salerno, dissolta sotto un mare di debiti nel giro di pochi anni. I magistrati salernitani hanno contestato ipotesi di reati fallimentari, di natura distrattiva e dissipativa, che avrebbero contribuito - se non addirittura determinato - il tracollo del pastificio. Un fallimento che i finanzieri del Nucleo di polizia tributaria hanno quantificato in circa 10 milioni di euro.

E tra gli imputati, nel processo che si sta celebrando davanti ai giudici della prima sezione penale del Tribunale di Salerno, c'era il capostipite della famiglia di pastai: il cavaliere Amato. Dibattimento che è giunto alla fase dell'esame degli imputati. 
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