L'accoltellatore dell'infermiere resta in carcere: «Ma non volevo ucciderlo»

L'accoltellatore dell'infermiere resta in carcere: «Ma non volevo ucciderlo»
di Nello Ferrigno
Lunedì 24 Luglio 2017, 21:21
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Davide Sanzone resta recluso. Il giudice per le indagini preliminari Paolo Valiante, al termine dell’udienza di convalida che si è celebrata questa mattina al tribunale di Nocera Inferiore, non ha confermato il fermo ma ha disposto un’ordinanza di custodia cautelare in carcere. Il 42enne, accusato di aver accoltellato a morte giovedì scorso l'infermiere 52enne Maurizio Fortino, ha dichiarato al giudice che non voleva uccidere. Dopo il fendente Fortino tentò di raggiungere l'ospedale con il proprio scoter ma non c’è mai arrivato. Perse i sensi a poche centinaia di metri dal pronto soccorso. Ad aiutarlo un automobilista di passaggio. Inutilmente.

Il gip ha escluso che il reato, omicidio volontario aggravato, sia stato commesso per futili motivi ma ha confermato l’aggravante della presenza di una minore al delitto, la figlia dello stesso accoltellatore. «Sanzone è apparso estremamente provato per quanto accaduto», ha detto il suo difensore, l’avvocato Ernesto Donatello. È stata comparata anche la dichiarazione dell’ex compagna dell’aggressore nella cui casa si è consumato il dramma. I due, nonostante si fossero lasciati da cinque anni, continuavano ad incontrarsi soprattutto per la bambina a cui il padre era particolarmente legato. Forse aver visto un uomo in casa della sua ex dove c’era anche la piccola ha reso Sanzone aggressivo a tal punto da accoltellare il rivale. 
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