Gli abusi del colonnello-manager:
«Così induceva alle dimissioni»

Gli abusi del colonnello-manager: «Così induceva alle dimissioni»
di Nicola Sorrentino
Martedì 22 Gennaio 2019, 06:00 - Ultimo agg. 15:58
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Il licenziamento “indotto” anche attraverso le molestie sessuali. C’è anche questo nelle carte della procura che contesta l’accusa di violenza sessuale a uno dei dipendenti, che con altri quattro, è indagato a piede libero. Per costringere una donna a licenziarsi, l’uomo l’avrebbe prima baciata e poi palpata in più parti del corpo. L’episodio è datato novembre 2014, a Nocera Superiore. «La donna - raccontò un collega - piangeva da ore e sopportava solo perché aveva bisogno di lavorare. Aveva capito, come tutti, che la stavano costringendo alle dimissioni». Alcuni dipendenti sono riusciti a registrare le conversazioni avute, invece, con Giuseppe D’Auria, l’imprenditore finito al centro di tutta l’inchiesta. Per il gip sussiste anche il pericolo di inquinamento delle prove. Un dato che il magistrato collega a una minaccia pregressa che il 69enne fece a un dipendente, dopo che quest’ultimo fu sentito dai carabinieri. Se non avesse ritrattato le sue dichiarazioni, sarebbe stato licenziato entro quindici giorni. L’inchiesta non è ancora conclusa: diversi gli “omissis” contenuti negli interrogatori dei lavoratori. I fatti contestati vanno dal 2009 al 2017. Alla notizia dell’arresto, circolata nelle prime ore di ieri mattina, molte persone hanno condiviso sui social le loro impressioni. Nei prossimi giorni, Giuseppe D’Auria sarà interrogato dal gip e potrà spiegare e difendersi dalle accuse mosse nei suoi riguardi.
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