Estorsioni e rapine
condanna «rincarata»

Estorsioni e rapine condanna «rincarata»
di Petronilla Carillo
Giovedì 20 Aprile 2017, 06:45
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Ventisei anni e sei mesi di reclusione per aver commesso una serie di rapine ed estorsioni tra la primavera del 2009 e a tutto il 2010. Il pm Katia Cardillo ne aveva chiesti poco più di venticinque. I giudici della terza sezione penale (presidente Massimo Palumbo, a latere Pietro Giocoli e Cesarina Ansalone) non hanno concesso sconti a nessuno dei componenti della banda di Alessandro Pfeifer e soci. Anzi, mentre la pubblica accusa aveva chiesto sette anni per Aniello Saviello il collegio giudicante gliene ha inflitti nove in continuazione con un’altra pena precedentemente pattuita, pur riconoscendogli le attenuanti generiche. Sei anni e sei mesi di reclusione per Massimiliano Sabato e Loris Avossa, un anno e dieci mesi per Gennaro Garzia (pena sospesa), due anni e otto mesi per Alessandro Pfeifer. Saviello è stato anche chiamato al risarcimento di una delle vittime per un importo di tremila euro. A carico dei primi tre anche l’interdizione in perpetuo dai pubblici uffici e l’interdizione legale per il periodo della pena. Decretato il non doversi procedere, invece, nei confronti di Annamaria Ruggiero. 
La Ruggiero, madre di Saviello, era stata imputata con l’accusa di favoreggiamento personale per aver riferito al figlio, durante una visita nel carcere di Carinola, che «tutto il quartiere di Matierno (dove risiedevano, ndr) gli era contro» in quanto lo stesso aveva collaborato con l’autorità giudiziaria inducendolo a ritrattare alcune dichiarazioni. Assolti perché il fatto non sussiste Carmela e Gaetano Landi oltre che Gianluca Vicinanza. Nel collegio difensivo, tra gli altri, gli avvocati Danilo Laurino, Massimo ed Emiliano Torre, Lorenzo Spadafora.
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