Edoardo De Angelis apre il Polo
del Contemporaneo all’Università

Edoardo De Angelis apre il Polo del Contemporaneo all’Università
di Barbara Landi
Mercoledì 12 Aprile 2017, 19:57 - Ultimo agg. 20:20
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Una poetica densa e struggente. Una narrazione visiva che commuove la platea del teatro di ateneo, muovendosi tra dicotomie e opposti, tra desiderio di libertà e impossibilità, sacro e profano, speranza e paura, tensione al movimento e senso del margine. È con la proiezione del pluripremiato film “Indivisibili” che si apre ufficialmente il Polo del Contemporaneo dell’università di Salerno, segmento che si propone la riflessione sulle nuove emergenze artistiche e culturali del Sud attraverso l’indagine sui linguaggi del presente e le avanguardie.

Ad inaugurare l’innovativo laboratorio anche il regista Edoardo De Angelis e la giovanissima protagonista Angela Fontana, nei panni di Viola, stimolati dalle suggestioni dei prof universitari. «Il polo si propone di fare del campus un luogo che intercetti l’esigenza di nuove figure professionali - spiega Pina De Luca, ordinario di Estetica e delegata del rettore alle Arti - Ci auguriamo che gli ospiti di oggi siano complici di una progettualità condivisa». Una forma di collaborazione già in atto, secondo il regista De Angelis. «Questo è un primo incontro, il presupposto. Salerno è importante, è un onore incontrare i giovani che studiano i linguaggi su cui noi lavoriamo e che possono insegnarci la ricerca e l’arte. Non è scontato questo desiderio di sapere. Gli studenti sono il nostro futuro. È un momento straordinario del cinema italiano. In Campania sta avvenendo qualcosa di importante, c’è una continuità di produzione tra film, commedie e serie tv. La Regione ha investito fondi per i prossimi tre anni per la formazione delle maestranze e la promozione. Dobbiamo giocarci questa contingenza come occasione di sviluppo duratura. Ora mi auspico la creazione di una cineteca campana».
 

In sottofondo il mare, emblema dell’equilibrio precario, e Castel Volturno “«in bilico tra distruzione e desiderio di ricostruire» secondo l’autore. In platea anche Peppe D’Antonio, direttore del festival Linea D’Ombra e Roberto Perpignani, montatore e docente del Centro Sperimentale di cinematografia, tutor del laboratorio di 15 ore partito ieri per i corsi di discipline dello spettacolo Unisa: «La ricerca non deve smettere mai – insiste - Esprimersi attraverso le immagini e i suoni, nella coerenza tra le forme sensibili, è un viaggio, in cui ogni giorno insegna qualcosa in più». Si concentra sulla critica invece Annibale Elia, direttore del dipartimento, concentrandosi sull’uso antropologico del dialetto, sulla colonna sonora e “sull’amore per la libertà nel degrado terrificante». «È un film coraggioso – esordisce Elia - Ho chiesto ai miei studenti di guardare lasciandosi avvolgere dalla colonna sonora di Enzo Avitabile, un’anima profonda che ha aperto la fase di preview del Polo del Contemporaneo».
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